Per gentile concessione dell’Editore pubblichiamo l’introduzione del libro “La verità nello specchio e altri racconti”, prossimamente in tutte le librerie
Prefazione di Francesco Ricci
La verità nello specchio è una convincente fotografia della nostra società. Fotografia essenziale, fotografia scarna. Ogni abbellimento, ogni effetto speciale, infatti, è programmaticamente bandito. La sintassi, per lo più paratattica, il lessico, antiletterario, i dialoghi, sempre asciutti, tutto, ma proprio tutto, pare volere andare in questa direzione: l’esito finale è che non compare traccia alcuna della volontà, da parte della scrittrice, di cedere al gusto – alla vanità – della pagina bella, colta, ricca di rimandi intertestuali. Insomma, con La verità nello specchio siamo al di fuori della tradizione del postmoderno. Ciò che Elisa Mariotti intende proporre, piuttosto, è un libro nel quale la vita si rispecchi e, rispecchiandosi, si riconosca, e poco importa se l’immagine che viene restituita è costituita in prevalenza dalla violenza (individuale e di gruppo), dalla maternità vanamente inseguita, dall’incomunicabilità, dalla precarietà del lavoro, dall’isolamento, dalla morte che recide vite in fiore. Come già sapeva la saggezza degli antichi, infatti, la vita “promette molto a molti, non mantiene con nessuno”. Ogni esistenza, da questo punto di vista, è un’esistenza mancata. La stessa scelta di adottare nella maggior parte dei racconti un narratore interno è funzionale a suggerire l’immagine – ritorna il motivo della fotografia – della nostra società come lo spazio in cui si disperdono, confliggono, parlano senza ascoltarsi, una molteplicità di “io”. Ma dove è assente l’apertura all’altro, a venir meno è anche l’identità della persona, dal momento che la formazione di quest’ultima passa sempre attraverso il riconoscimento dell’altro. Ecco, a me pare che proprio la solitudine e la fragilità siano i tratti tipici dei personaggi che il lettore incontra ne La verità allo specchio. Due caratteristiche, queste, che Elisa Mariotti non considera come elementi costitutivi della natura dell’uomo, da sempre e per sempre; al contrario, li ritiene come la conseguenza di uno sviluppo della società che ha finito col sostituire il consumatore alla persona, l’individuo dominato dal principio di prestazione all’individuo guidata dall’etica della responsabilità. Eppure, l’universo della scrittrice senese è ancora un universo che si apre e apre alla speranza, come accade a certi cieli di piombo, che a sera lasciano intravedere piccoli frammenti rosati. La salvezza è difficile, ma non è preclusa, come dimostrano i finali di alcuni tra i racconti più belli (Vittima e carnefice, Dietro l’angolo). Ma è una salvezza sempre ed esclusivamente legata alla tenacia, alla forza d’animo, alla presa di coscienza del singolo individuo. È vano attendersi un aiuto da parte degli altri. Ne La verità allo specchio ci si salva, quando ci si salva, da soli.
La verità nello specchio e altri racconti, Elisa Mariotti
a cura di Francesco Ricci