Nel corso del tempo Siena ha visto fiorire una ricca produzione di libri per l’infanzia e di libri dedicati alla storia cittadina di assoluto valore. Entrambi questi generi hanno accompagnato, e continuano ad accompagnare, le ore di svago e le ore di studio di molte persone, hanno conosciuto numerose ristampe, sono entrati a far parte di una memoria condivisa. Non hanno mai, però, per quanto io ricordi, incrociato le loro strade, restando ciascuno all’interno del proprio rassicurante perimetro fatto di regole, di leggi (le leggi del genere), di consuetudini. Insomma, distinto l’autore, distinto il pubblico. “Ti presento Siena”, il libro scritto da Maura Martellucci e Simona Merlo e splendidamente illustrato da Sara Franci, muove in direzione opposta, dimostrando la natura relativa e opinabile di ogni troppo marcata separazione.
E se paragoniamo la letteratura per l’infanzia e l’opera storiografica a due castelli medievali, possiamo dire che finalmente i ponti levatoi sono stati abbassati, i fossati sono stati oltrepassati, lo scrittore e lo storico si sono incontrati a metà dello spazio che s’interpone tra le due fortezze. La conseguenza è che “Ti presento Siena” risulta un libro godibilissimo dai più piccoli (gli ultimi anni della scuola elementare, la scuola media inferiore) – complice la funzione di narratori affidata a tre guide fantastiche (la Balena Canterina, La Lupa della Stella, il Barbero Cronista) e alla sapiente selezione del lessico, depurato di tecnicismi e di termini difficili o rari –, ma anche istruttivo per i più grandi. Il testo, infatti, è un utile compendio della nostra città, dove i momenti decisivi, tanto a livello di vicende storiche quanto di fatti culturali, sono illustrati da Sara Franci con amore e perizia. La nascita di Castelvecchio, la leggenda di Ansano, la rivalità con Firenze, la peste del 1348, la caduta della Repubblica di Siena, l’annessione al Regno d’Italia deliberata già nel 1859, il Novecento, secolo veloce e breve, ma anche le figure di Duccio da Boninsegna, San Bernardino, Santa Caterina, e ambienti come l’Accademia Chigiana, il Santa Maria della Scala, la Fortezza Medicea, l’Accademia dei Fisiocritici: niente, come rivela questo elenco, è trascurato di ciò che di Siena costituisce il vanto e l’incanto. Né possono mancare dei cenni al Palio, nel suo evolversi (dal palio alla lunga al palio alla tonda) e nel suo strutturarsi (specie in relazione al cosiddetto “Bando sulle nuove divisioni dei Confini delle Contrade”). Il bambino piccolo forse osserverà solamente le immagini disegnate, quello un po’ più grande e l’adolescente leggeranno anche le pagine scritte in carattere più grande, il resto del pubblico si soffermerà anche sulle schede di color azzurro, che presentano un carattere tipografico più piccolo e che costituiscono degli approfondimenti che mai cadono nel settoriale.
Ma se proviamo a sfogliare e leggere “Ti presento Siena” dalla prima all’ultima pagina, senza nulla saltare, senza nulla escludere, e, soprattutto, senza fare l’errore di considerare le illustrazioni meramente decorative (perché non lo sono affatto), allora questo libro ci apparirà essere quello che realmente è: un piccolo capolavoro, destinato a lunga vita nelle librerie di ogni buon lettore, senese o innamorato di Siena. Il passo che segue costituisce l’incipit del libro.
“C’era una volta la Balena Canterina…
Siena è una città ricca di misteri. Non è facile risolverli tutti. Per farlo bisogna essere un po’ detective e soprattutto avere molta fantasia, così da viaggiare nel tempo e raccogliere tutti gli indizi utili, anche quelli più piccoli, anche quelli in apparenza meno importanti. Bisogna scavare e scavare ancora, ed è proprio così che hanno trovato la “casa” della nostra Balena Canterina. “Andiam per mari, andiam per mari, a mostrar i fanoni chiari…” tra noi balene è un motivo sempre sulla cresta dell’onda! Mi presento: io sono la Balena Canterina, per fortuna canto e non faccio spettacoli comici, ogni tanto qualche battuta mi scappa ma sono poche! Sono qui per raccontarvi la storia di Siena, che poi è anche la mia storia, e per svelarvi i segreti più antichi della mia città. Lo sapevate che anche a Siena c’era il mare? Acque molto profonde in cui nuotavo liberamente insieme ad altri cetacei. Non c’erano né strade né auto né case. In quel periodo ero proprio in forma, giovanissima e rotondetta, e mi divertivo a fluttuare nella zona fatta di strade e di vicoli nei quali senz’acqua non sarei mai passata e che oggi prende il nome di “centro storico” A quei tempi, parliamo di tantissimi secoli or sono, circa tra 5 e 1.65 milioni di anni fa, nel Pliocene, io abitavo in un vicolo chiamato di Tone”.
Maura Martellucci-Simona Merlo, Ti presento Siena, Pacini, Ospedaletto-Pisa 2022
a cura di Francesco Ricci