Tutto è bello nella nuova guida alla città di Siena di Mauro Civai ed Enrico Toti. Bello e prezioso. La disposizione degli argomenti toccati (“Siena, una storia palpitante”. “Il Campo: l’armonia urbanistica”, “Il Palazzo Pubblico”, “Il Palio”, “Terzo di Città”, “Terzo di Camollia”, “Terzo di San Martino”), la qualità dei testi, sempre chiari, informati, puntuali, l’apparato fotografico e iconografico, l’essenziale informazione offerta dalle didascalie che accompagnano e illustrano le immagini, l’impaginazione spaziosa che attira e non stanca lo sguardo, gli approfondimenti e le appendici presenti nel volume (“I misteri di Siena” di Emilio Ravel, “Per una storia delle guide di Siena” di Ettore Pellegrini).
Il risultato finale è un’opera il cui fine trascende lo scopo che gli autori, probabilmente, intendevano perseguire inizialmente, vale a dire scrivere un libro che fosse utile ai tanti visitatori della città del Palio, desiderosi di muoversi con consapevolezza lungo i vicoli, le strade, le piazze della stessa; certamente “Siena. Il sogno gotico” è anche questo, e lo è adesso così come lo era vent’anni fa, quando il volume uscì per la prima volta. Tuttavia, a me pare che a rileggerlo a distanza di tempo, tenendo conto anche dei pochi ma significativi aggiornamenti che compaiono in questa seconda edizione, “Siena. Il sogno gotico” riveli pienamente e ancora di più la sua natura – tradendo, dunque, un ulteriore fine accanto a quello eminentemente pratico –, che è quella di un testo letterario, dove la storia, la storia dell’arte, la letteratura, il folklore, l’antropologia coesistono senza provocare frizione o urto alcuno, rinvenendo, oltre che nell’argomento, nella bella scrittura il loro elemento unificante.
Ed è questa la ragione per la quale il libro è auspicabile che sia presente in misura sempre maggiore negli scaffali delle librerie dei senesi, di chi, cioè, la città la vive e la abita, l’abbandona per poi ogni volta tornarci, senza limitarsi a visitarla o a fotografarla. Perché si tratta di un’opera che è piacevolissima da consultare, saltando magari da un testo all’altro, anche da parte di chi certe informazioni e certe conoscenze le possiede già (almeno in parte) per averle apprese nel corso degli anni, in famiglia, in contrada, tra i coetanei. Tanto più che in “Siena. Il sogno gotico” ogni immagine e ogni pagina possiedono e comunicano calore, il calore del sentimento con cui Mauro Civai ed Enrico Toti continuano a guardare alla loro luziana “matria”, la vivono, la raccontano. E non è forse il loro occhio, perennemente sorpreso e stupito – ogni “città magica” sorprende e stupisce – identico all’occhio innamorato di ogni senese? Il passo che segue è tratto dall’introduzione a firma degli stessi autori e intitolata “Vent’anni dopo”.
“Più di vent’anni fa usciva il volume dal titolo “SIENA. IL SOGNO GOTICO, nuova guida alla città” costruito per la prima volta non con il solo scopo di indirizzare i visitatori verso un dato itinerario, più o meno conosciuto, ma anche con l’intento di svelare qualche retroscena della storia senese e suggerire le vicende meno note di alcuni dei suoi principali protagonisti. Il primo IL SOGNO GOTICO non aveva pretese di eccentricità e voleva mantenersi comunque il linea sia con gli esempi, anche illustri, che avevano accompagnato i colti viaggiatori impegnati nel Gran Tour, come Charles Dickens, John Ruskin, Nathaniel Hawthorne e Henry James, tra i principali monumenti cittadini lungo tutto il XIX secolo, sia con i testi ampiamente innovativi di grandi personalità del Novecento senese come il giovane Ranuccio Bianchi Bandinelli, Enzo carli, Paolo Cesarini e Aldo Cairola. Vi era però da parte nostra una più ferma intenzione di affrontare gli argomenti con pieno coinvolgimento emotivo da trasmettere con un tono maggiormente colloquiale. Si voleva insomma invitare i lettori a condividere la nostra passione per questa città che non finisce mai di riservare inesauribili sorprese e di svelare suggestioni sempre nuove anche a chi ritiene di averne piena coscienza. Il turismo è cambiato in questo primo scorcio del nuovo secolo, frastornato da mille sollecitazioni mediatiche sia televisive che provenienti dalla Rete, dove la ripetitività delle proposte porta inevitabilmente a una scontata omologazione e quindi alla difficoltà di distinguere quelle realmente valide, indirizzando spesso offerte anche di buona qualità verso un mercato di basso profilo”.
Mauro Civai-Enrico Toti, Siena. Il sogno gotico, Betti, Siena 2022
a cura di Francesco Ricci