nella foto Jeremy Meeks
La criminalità, definita come un tipo di attività umana in cui si manifestano violazioni di regole o leggi per le quali un’autorità costituita, tramite meccanismi come i sistemi giuridici, può prescrivere una pena, è un problema globale della nostra società. Presente in ogni tempo e in ogni epoca, in tutti i continenti, in qualsiasi sistema sociale e in qualunque ambiente, la criminalità può, a tutti gli effetti essere considerata una tra le più diffuse modalità di comportamento umano. Parlando di criminali, vengono spontanee alcune domande.
Si nasce o si diventa criminale? Il criminale è un soggetto che soffre di disturbi mentali? A dispetto di stereotipi e pregiudizi, in realtà, nella personalità di ogni individuo c’è un lato nascosto, oscuro, normalmente represso che, se liberato, ci trasformerebbe in criminali, in crudeli assassini e pericolosi delinquenti, nessuno escluso. Detto questo, è però vero che non tutti commettono crimini. Benché il sopra citato lato oscuro sia presente in tutte le persone, la maggior parte di queste non commette stupri, né omicidi, né compie rapine. In altre parole, nella maggior parte degli esseri umani, i freni inibitori della morale, delle leggi e dei sensi di colpa, per fortuna, funzionano.
Dunque, esistono persone che possono essere definite buone e altre cattive? In realtà, Le persone non sono buone o cattive, ma sia buone che cattive. Il prevalere dell’una o dell’altra componente dipende dalle occasioni, dai contesti sociali e dagli stati psicologici, dagli impulsi passionali e dalle forti emozioni provate. In specifiche occasioni chiunque, potenzialmente, può diventare criminale ed esprimere i propri impulsi antisociali. Sebbene il diffuso luogo comune suggerisca che i criminali, o la maggior parte di essi, siano malati mentali, scarsi sono i dati presenti in letteratura che possano confermale tale ipotesi. In altre parole, non tutti i criminali hanno disturbi mentali, allo stesso modo delle tante persone con problemi psicopatologici che non commettono condotte criminali.
In sostanza, tutte le tipologie di personalità sono compatibili con le condotte criminali. La criminalità, come abbiamo visto, è dunque un fenomeno complesso, articolato e mutevole, fondato sulla cultura della morte e sulla banalità del male. L’obiettivo di una società civile è ovviamente quello di contrastare tali fenomeni. In che modo? Attraverso la promozione della cultura della vita e della cultura dei valori. Un ultimo messaggio, attraverso le parole dello scrittore e filosofo esistenzialista Albert Camus: “Ogni uomo è un criminale senza saperlo”.
Dott. Jacopo Grisolaghi
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo e Dottore di Ricerca in Psicologia Psicoterapeuta Ufficiale del Centro di Terapia Strategica