Il sondaggio evidenzia che l’animale entra in famiglia prevalentemente come un regalo, a seguire l’adozione e, infine, l’acquisto diretto, presso privati, negozi o allevamenti. Il gesto del dono è ancora molto diffuso specie al Sud e nei confronti di persone anziane, in pensione e che vivono da sole. Il proprietario anziano può avere maggiori difficoltà a garantire forme d’assistenza medico-veterinaria continuativa, per difficoltà economiche, ma anche per un diverso approccio culturale verso il benessere animale o per ragioni oggettive di mobilità.
Mancano campagne di informazione e di sensibilizzazione all’adozione da parte delle istituzioni pubbliche in collaborazione con le associazioni veterinarie e del volontariato. L’adozione consapevole rappresenterebbe una importante riposta al randagismo.
Nove proprietari su dieci seguono le indicazioni del proprio veterinario e l’ambulatorio e la clinica sono i punti di riferimento principali. La scelta del professionista è determinata in primo luogo dalla fiducia, poi dalla vicinanza all’abitazione e, infine, dalla comodità del parcheggio. Le principali qualità richieste al veterinario sono l’amore per gli animali, la competenza, la serietà e la disponibilità.
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