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Afghanistan – i paracadutisti del 186° reggimento Folgore cedono ai marò del reggimento San Marco la responsabilità dell’area sud est del Comando italiano. Il 14 settembre rientrano a Siena

Si è svolta oggi, sabato 10 settebre, la cerimonia che ha sancito il passaggio di consegne tra il 186° reggimento paracadutisti e i marinai del reggimento San Marco di Brindisi.

Alla cerimonia ha partecipato il comandante del Regional Command West, Generale di Brigata Carmine Masiello e i rappresentanti delle autorità locali tra i quali il Governatore della provincia di Farah, il Capo della Polizia ed il Comandante della 2° Brigata dell’esercito afgano.

 

 

Sono passati 208 giorni, da quando il 186° reggimento paracadutisti, ha assunto la piena responsabilità, dell’area che comprende i distretti di Bakwa e del Gulistan. I marinai del reggimento San Marco di Brindisi sono i prossimi attori chiamati a dare continuità all’operato dei paracadutisti comandati dal Colonnello Lorenzo D’Addario.

i paracadutisti ed io qui abbiamo terminato la missione e chiediamo il permesso di tornare alle nostre famiglie, che ci hanno sostenuto e supportato in questi sette mesi di cimento. Varcheremo la soglia della caserma a testa alta, fieri di aver fatto il noistro dovere in silenzio, come fanno i paracadutisti”, queste, le parole rivolte dal col. D”Addario durante il suo saluto di commiato.

La commozione pervade tutti quando vengono ricordati i caduti, il Caporal maggiore capo Gaetano Tuccillo ed il Caporal maggiore scelto Roberto Marchini, che hanno pagato con il prezzo più alto, quello della vita, l’assolvimento del dovere.

 

 

 

 

Sette mesi fa una sobria cerimonia sanciva che i paracadutisti erano stati chiamati ad operare in una delle zone più difficili e rischiose dell’Afghanistan. Da quel momento molto è stato fatto. I nostri militari hanno lavorato intensamente per garantire una maggiore sicurezza nell’area, pattuglie quotidiane motorizzate a breve, medio e lungo raggio, di giorno e di notte, senza soste; appiedate nei pressi delle Basi avanzate e degli avamposti, hanno garantito nel corso dei mesi, congiuntamente con i militari e la polizia afghana, un progressivo aumento delle precarie condizioni di sicurezza della popolazione locale.

La popolazione è stata il fulcro delle attività della Task Force, aiuti umanitari quali cibo, medicinali, attrezzi per lavorare la terra, materiale scolastico sono una parte di quanto donato in sostegno degli abitanti dei poveri villaggi della zona. Questo è stato reso possibile grazie anche alla vicinanza e generosità dei senesi e delle loro istituzioni.

Molto è stato investito nello sviluppo di progetti nelle aree di Bakwa e del Gulistan . Una scuola femminile, distrutta dagli insorti qualche tempo fa, è stata restaurata dai lavoratori locali sotto la supervisione dei nostri militari e riconsegnata alla comunità, riattivata nel mese di marzo è ora frequentata da circa 200 bambine. Una moschea, una clinica e molteplici pozzi per l’acqua sono stati restaurati e donati nuovamente agli abitanti dei villaggi della zona.

La popolazione ha dimostrato apprezzamento ed una fervida riconoscenza per il lavoro svolto dai paracadutisti, dalle autorità locali e dalle forze di sicurezza afgane. I paracadutisti hanno contribuito ad aggiungere un tassello fondamentale al complicato processo di stabilizzazione dell’area.

Il 14 settembre i paracadutisti di Bakwa e del Gulistan saranno finalmente abbracciati dai loro familiari alla caserma Bandini e salutati dai rappresentanti delle istituzioni locali e dai cittadini senesi che hanno sempre mostrato vicinanza ai propri soldati in Afghanistan .

Katiuscia Vaselli

Nata nel cuore di Siena, giornalista e contradaiola fervente. Ora Capo-redattorice di Siena News e Presidentessa di Dinamo Digitale.

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Katiuscia Vaselli

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