Il Consiglio Comunale di Montepulciano ha approvato all’unanimità un Ordine del Giorno contro la chiusura del Tribunale che potrebbe essere decisa dal Governo, in forza della delega contenuta nella cosiddetta “manovra d’agosto”, per raggiungere obiettivi di efficienza ed economicità.
Il documento è stato discusso in occasione di un’affollata seduta consiliare, aperta anche agli interventi del pubblico.
Il relatore Michele Angiolini ha illustrato le azioni compiute dopo la pubblicazione della norma che hanno portato alla creazione di un coordinamento formato dai Comuni della circoscrizione giudiziaria, dall’Ordine degli Avvocati e da quello dei Commercialisti nonché dai rappresentanti degli uffici del Giudice di Pace (anche di Abbadia S.Salvatore) e delle Camere Civile e Penale; entro breve termine questo organismo incaricherà uno studio specializzato di redigere il profilo del Tribunale di Montepulciano.
La relazione partirà proprio dai criteri indicati dalla legge per dimostrare che la soppressione degli uffici giudiziari di Montepulciano non realizzerebbe né l’obiettivo dell’efficienza né quello del contenimento dei costi.
Su questi aspetti si sono concentrati la maggior parte degli interventi che hanno visto impegnati i Consiglieri Comunali, gli avvocati, a partire da Paolo Tiezzi, presidente dell’Ordine, e altri addetti ai lavori, primo tra tutti l’ex-Procuratore della Repubblica Federico Longobardi che ha ampiamente argomentato la sua contrarietà al provvedimento.
“Il Tribunale di Montepulciano è efficiente – hanno affermato, elementi alla mano, sia Angiolini (che nella vita è avvocato) sia il suo collega Daniele Chiezzi – a Montepulciano non si prescrivono reati perché in 1° grado la procedura è spedita, le indagini preliminari durano la metà della media nazionale e di solito, entro un anno dalla notizia criminis, c’è la citazione a giudizio, a garanzia sia di chi chiede giustizia sia dell’imputato”.
“L’accorpamento con un tribunale come quello di Siena – ha aggiunto l’avvocato Fabio Andreucci – comporterebbe ingenti spese per il reperimento di nuovi locali: lo studio dovrà dimostrare che non ci saranno risparmi”.
Ma l’altro fronte sul quale si giocherà la partita è quello delle conseguenze che un simile provvedimento potrebbe avere sulla vita dei cittadini considerando i gravi disagi a cui andrebbe incontro tutta una vasta area a sud della provincia di Siena.
“La soppressione degli uffici giudiziari – ha detto ancora Angiolini – potrebbe comportare la perdita dell’Agenzia delle Entrate, dell’Agenzia del Territorio ed anche della Compagnia dei Carabinieri e della Tenenza della Guardia di Finanza”.
Il Presidente dell’Ordine Tiezzi ha quantificato in circa 400 persone gli addetti degli studi legali (tra professionisti, praticanti e impiegati) che sarebbero toccati dal provvedimento “ma – ha aggiunto – le conseguenze riguarderebbero anche tecnici, medici legali e commercialisti”.
“La battaglia è iniziata – ha affermato il Sindaco Andrea Rossi – siamo pienamente legittimati a difendere il Tribunale da una disposizione carica di criticità e contraddizioni. L’eventuale scelta di sopprimere gli uffici giudiziari comporterebbe costi diretti per lo Stato e i cittadini e minore efficienza: dobbiamo proclamarlo con forza. L’Ordine del Giorno approvato all’unanimità dovrà viaggiare attraverso i 15 Consigli Comunali interessati, raggiungere i Parlamentari del territorio e avere la massima eco presso l’opinione pubblica. La nostra economia – ha concluso Rossi – si basa anche sui servizi che il territorio fornisce ed il Tribunale è uno di questi”.
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