Una ventina di studenti e due insegnanti del Collège Jacques Prévert di Andrézieux-Bouthéon, è in questi giorni a Chiusi per uno scambio culturale con la secondaria di primo grado (la vecchia scuola media) Galileo Galilei. Per sei giorni, dal 17 al 22 ottobre, i ragazzi francesi scopriranno il territorio, nell’ambito di un gemellaggio tra la loro città e Chiusi, che sembra funzionare: non mancano le iniziative durante tutto l’anno, e questa è una delle più significative. “Lo scambio tra scuole – osserva l’assessore al Sistema Chiusipromozione Chiara Lanari – è ormai una bella consuetudine perché permette ai ragazzi di fare confronti immediati tra culture, incrementare la voglia di conoscenza e di dialogo, fino a diventare un valore aggiunto anche per la normale didattica. È un percorso di crescita e maturazione in un futuro da costruire per i nostri giovani, pensando anche a indotti lavorativi”. I ragazzi della terza classe delle scuole medie della Città di Chiusi andranno a loro volta in Francia, verso il mese di aprile dell’anno prossimo. Così potranno nascere amicizie, si potranno conoscere altre abitudini, in un modo che nessun libro può insegnare. Tra l’altro, è prevista un’accoglienza presso le famiglie, sia in Francia che in Italia. Il sindaco Stefano Scaramelli, insieme agli assessori Chiara Lanari e Andrea Micheletti hanno salutato i giovani ospiti francesi, insieme i loro “colleghi” studenti italiani nella sala del consiglio comunale. Un’accoglienza simbolica, e un modo per testimoniare il valore che il Comune dà a questa iniziativa, che al momento lega Chiusi non solo al comune francese di Andrézieux-Bouthéon, ma anche a quello tedesco di Neu-Isenburg.
Gli alunni francesi sono stati accolti con uno spettacolo in lingua e un rinfresco nella scuola media (che fa parte dell’istituto comprensivo Graziano da Chiusi). Hanno visitato i musei, i sotterranei e la cattedrale di Chiusi, ma anche le tombe e le catacombe. Per loro in programma anche visite a Firenze, Montepulciano, Montalcino, Sant’Antimo, Pienza, Siena. Insomma, un modo intenso per vivere la quotidianità delle famiglie di Chiusi, e per scoprire i numerosi tesori della Toscana. E, ancora, diverse modalità di gestione delle scuola, diverse impostazioni, abitudini e modi di vita. Alla fine, la possibilità di conoscere ancor meglio le rispettive lingue è l’aspetto meno rilevante, se paragonato al mondo di relazioni umane e culturali che si sta instaurando in questi giorni.