Le indagini – coordinate dal sostituto procuratore dottor Aldo Natalini e dirette dal procuratore della Repubblica dottor Tito Salerno – sono state avviate d’iniziativa dando riscontro alle pregresse segnalazioni da parte di numerosi cittadini residenti nella zona circostante, i quali avevano segnalato,senza esito, agli Enti locali ed all’ ARPAT provinciale l’anomala presenza di fumi densi e di cattivo odore nella zona circostante.
L’attività di Polizia Giudiziaria è iniziata in data 06-10-2011, col primo sopralluogo nel corso del quale si era già proceduto al sequestro probatorio di un’area posta all’interno dello stabilimento ed adibita a deposito non autorizzato di rifiuti.
La Procura della Repubblica si è avvalsa nel corso delle indagini del supporto tecnico di un consulente e di ausiliari tecnici che hanno effettuato i rilievi delle emissioni in aria al fine di verificarne le corrispondenze ai valori limite previste dalle norme vigenti.
Il risultato di tali analisi e l’esito della prima relazione interlocutoria del nominato C.T. hanno evidenziato un superamento dei valori limite per le polveri immesse in aria di ben 7 sette volte superiore al parametro di legge ed hanno altresì evidenziato la presenza di “benzene” (sostanza notoriamente cancerogena) nei fumi di combustione di ben 56 volte superiore ai valori massimi consentiti.
La richiesta di sequestro preventivo giunge a conclusione di questa prima fase delle indagini ed è finalizzata ad impedire che il reato di emissione nocive in atmosfera e di immissioni moleste sia portato a conseguenze ulteriori, con pregiudizio per la salute pubblica , per le colture di cereali insistenti nella zona ma soprattutto per i lavoratori dell’azienda quotidianamente e da anni esposti alle emissioni nocive ed inquinanti.
Giova sottolineare che benché risulti – dai primi atti acquisiti – che svariati cittadini, anche con petizioni, nel corso degli ultimi anni (sin dal 2006) avessero effettuato numerosi esposti e segnalazioni alle autorità amministrative preposte ai controlli, fino all’intervento di questa Procura della Repubblica non era stata rilevata alcuna attività specifica di tali organi volti al controllo del superamento dei valori limite di emissione in aria.
Le operazioni di servizio, hanno inoltre evidenziato innumerevoli violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.
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