E’ un lupo il killer delle otto pecore uccise a Vescovado di Murlo. A dirlo sono gli allevatori di Coldiretti Siena della zona e molti cacciatori che spesso hanno avvistato lupi nel territorio di Murlo. “La ferocia dell’attacco frontale agli animali – spiega Fausto Ligas, presidente Coldiretti Siena -, la tecnica utilizzata per sgozzare e divorare gli ovini e spesso il pelo ritrovato sul luogo della mattanza, lasciano infatti ben pochi dubbi sul fatto che le stragi portino la firma del “modus operandi” del lupo” . L’ennesima strage di ovini nel senese è una conferma del problema che Coldiretti ha più volte denunciato, chiedendo interventi urgenti per arginare una situazione drammatica, che pesa sempre di più nelle tasche degli allevatori. Alle ingenti perdite, infatti, si sommano gli onerosi costi sanitari e di smaltimento delle carcasse azzannate e uccise, che superano i 60 euro a capo. Le stragi di ovini non sono solo un danno economico per gli agricoltori, ma per tutta la filiera produttiva. Se vengono a mancare le pecore, manca anche la produzione di latte e si arresta la virtuosa filiera del pecorino che nel senese rappresenta un’eccellenza. “Per la sopravvivenza degli ovini e dell’allevamento – conclude Ligas – chiediamo da sempre di stabilire un giusto equilibrio tra territorio e fauna selvatica, perché il ripopolamento del lupo è un arricchimento per il territorio, ma non deve assolutamente portare al dissesto economico delle piccole e medie aziende locali”.