Il rettore dell’Univesità degli studi di Siena interviene sul processo di revisione dello Statuto:
La lettera aperta del Sindaco di Siena e del Presidente della Provincia di Siena fornisce una gradita opportunità per aggiornare la comunità cittadina sul processo di revisione dello Statuto dell’Università di Siena.
Con l’entrata in vigore della Legge Gelmini, tutti gli atenei hanno intrapreso un impegnativo processo di revisione degli Statuti che porterà profondi cambiamenti nella struttura organizzativa e nei meccanismi di governo interno.
La Legge Gelmini pone forti vincoli ma anche chiare opportunità. Fra le seconde rientrano certamente una più netta distinzione dei ruoli fra Senato Accademico e Consiglio di amministrazione e una maggiore responsabilizzazione degli organi di governo. Al Rettore sono assegnate, ad esempio, nuove funzioni di particolare rilievo istituzionale; allo stesso tempo, vengono posti opportuni limiti al suo mandato oltrechè prevista la possibilità che venga sfiduciato da parte del corpo elettorale.
Alcune novità sono di portata storica: basti ricordare il posizionamento al centro della vita istituzionale dei Dipartimenti, in sostituzione di strutture di plurisecolare tradizione come le Facoltà; oppure il fatto che i Consigli di Amministrazione potranno essere formati, al massimo, soltanto da 11 componenti.
Per cogliere gli elementi di miglioramento presenti nella nuova normativa il nostro Ateneo ha posto particolare impegno, in questi mesi, nel definire soluzioni organizzative e di governo che non siano una mera rivisitazione dell’esistente quanto, piuttosto, esplicito strumento per correggere le anomalie esistenti. Sono stati inoltre introdotti innovativi meccanismi di bilanciamento nell’equilibrio di potere fra gli organi, salvaguardando l’insostituibile ruolo del Senato quale luogo di rappresentanza della comunità universitaria per le decisioni cruciali in materia di didattica e di ricerca.
L’innovazione ha riguardato anche il sentito tema del rapporto con il territorio di riferimento, che è, e non può che essere, quello senese. In molti punti dello statuto viene evidenziato che, anche se lo sguardo di un Ateneo a vocazione internazionale come il nostro debba andare al di là dei confini del nostro Continente, esiste uno speciale e profondo legame che unisce Siena e il Suo Ateneo. Fin dalla sua fondazione, la storia dell’Ateneo e quella di Siena si sono felicemente incrociate, con vantaggi reciproci. Come opportunamente evidenziato dal Sindaco e dal Presidente della Provincia, essere localizzato in una città bellissima e socialmente coesa come Siena è stato, è, e sarà sempre, per l’Ateneo, innegabile elemento di attrattività. Allo stesso tempo, l’Università da sempre porta a Siena fermento culturale, come mostrato recentemente dalla bellissima mostra “Correremo insieme sotto il tricolore”; alimenta la comunità di idee, di freschezza giovanile e di una qualificata classe dirigente; fornisce all’economia locale un contributo rilevante, sia con gli oltre duemila dipendenti diretti sia con i 17.000 studenti, 50% dei quali proveniente da fuori regione. Ecco perché in più punti del nuovo Statuto viene fatto esplicito richiamo all’impegno dell’Ateneo per lo sviluppo culturale ed economico del territorio di riferimento.
Naturalmente, oltre che nello Statuto, questa missione deve trovare applicazione anche nei fatti. A tal proposito gli sforzi in atto sono rilevanti, stimolati e facilitati anche dall’attenzione mostrata nei nostri confronti da parte delle istituzioni locali. Basti citare, fra le tante attività in corso, le iniziative con il Comune volte ad integrare i servizi agli studenti e la progettualità attivata con la Provincia sui temi della sostenibilità ambientale. In una comunità articolata come quella senese occorre proseguire nel rafforzare i legami e nel creare sempre più frequenti occasioni di confronto anche con gli altri enti culturali, con le imprese, le associazioni di categoria, i professionisti e le differenti istituzioni e associazioni che arricchiscono in maniera così peculiare la nostra società. Il successo riscontrato presso i cittadini senesi da un evento minore, come l’apertura del Rettorato nella mattina del giorno del Palio, ci spinge ad andare avanti con determinazione in tale direzione.
Fonte di motivazione e di impegno per la nostra comunità universitaria è anche quanto indicato nella lettera del Sindaco Ceccuzzi e del Presidente Bezzini, e, in particolare, la loro disponibilità a contribuire, nelle misure consentite dalla legge e delle rispettive autonomie, al futuro dell’Ateneo.
Tutto ciò dimostra ancora una volta quella vicinanza della Città all’Ateneo di cui il nostro Studio è sempre andato orgoglioso.
Oltre che in iniziative e progettualità comuni, il rapporto fra l’Ateneo e la sua Città si è tradizionalmente sostanziato anche nella partecipazione degli amministratori cittadini e, in tempi più recenti, di loro rappresentanti, al Consiglio di Amministrazione dell’Ateneo.
Come lucidamente ricordato da Bezzini e Ceccuzzi, quel modello di interazione è stato profondamente modificato dalla nuova normativa. I Consigli di Amministrazione sono diventati molto più snelli; lo spirito e la lettera della Riforma, inoltre, rivolgono particolare attenzione alla centralità dell’autonomia decisionale dell’Ente, sancita dall’art. 33 della Costituzione e richiamata agli art. 1, c. 2 ed art.2, c.1 della Legge, richiedendo, per chi intende rafforzare il rapporto con il territorio di riferimento, l’adozione di soluzioni innovative anche in termini di architettura istituzionale. A tal fine, il nostro Ateneo sta definendo procedure in grado di coinvolgere le istituzioni locali attraverso, innanzitutto, il loro contributo nell’individuazione dei componenti del C.d.A. dell’Ateneo. Queste modalità dovranno rispettare le nuove previsioni legislative e gli ineludibili principi di autonomia e responsabilità. Seguendo questa strada, il nostro Statuto sarà caratterizzato da un’attenzione molto maggiore al rapporto con le istituzioni e la comunità locale rispetto a quanto rilevabile in altri Atenei.
Utile si rivelerà, altresì, il confronto diretto in merito alle attività svolte dall’Ateneo che potrà derivare attraverso un organo di nuova definizione, denominato Conferenza Territoriale e dei Sostenitori. La Conferenza, composta dai principali soggetti istituzionali, produttivi, sociali e culturali della comunità senese, consentirà di dibattere iniziative di comune interesse e favorire l’individuazione di prospettive di sviluppo nell’interesse dell’Ateneo e del territorio.
In sintesi, lo Statuto che si sta delineando introduce nella vita istituzionale dell’Ateneo utili elementi di innovazione, in grado di sfruttare al meglio le opportunità fornite dalla Riforma in termini di maggiore responsabilizzazione e minore farraginosità operativa; definisce, inoltre, una struttura organizzativa in grado di supportare meglio la qualità delle attività didattiche e di ricerca e di rispondere in maniera più efficace alle nuove esigenze del corpo studentesco, del personale e del territorio.
La comunità universitaria percepisce la disponibilità rappresentata in maniera così autorevole nel comunicato congiunto del Sindaco e del Presidente della Provincia non soltanto come conferma di un connubio plurisecolare, ma anche come partecipazione al momento di difficoltà finanziaria che l’Ateneo sta attraversando, in un periodo comunque complicato per l’intero contesto di riferimento. Per uscire dalla pesante situazione finanziaria del nostro Ateneo dovremo principalmente far conto sull’impegno e la capacità innovativa di tutte le sue componenti. Non possiamo, né vogliamo, far ricadere sugli altri gli effetti di quanto è avvenuto. Contare su un clima di collaborazione e sul sostegno convinto della comunità cittadina e provinciale è però viatico essenziale per tutti noi. Pertanto, l’Ateneo raccoglie molto volentieri l’invito delle istituzioni al confronto continuo e alla definizione di nuovi modelli di relazione, nell’ambito, naturalmente, delle rispettive autonomie e responsabilità. E vi aspetta la mattina del Palio dell’Assunta per aprire ai cittadini e alle cittadine di Siena le porte del nostro, del vostro Rettorato.