A Cetona inaugurata la Sala Santissima Annunziata

“Scegliere di realizzare interventi sulle cose invece che sulle persone, in tempi come questi non è facile. Il Comune di Cetona però ha voluto realizzare il restauro della Sala Santissima Annunziata non nonostante la crisi, ma per combattere la crisi con le armi della bellezza e della cultura.” E’ con queste parole, assolutamente non rituali, che il sindaco di Cetona Fabio Di Meo ha inaugurato ieri, 1 agosto, la Sala Santissima Annunziata, ex Chiesa cinquecentesca posta in Piazza Garibaldi. La Sala è stata riaperta dopo un restauro durato un anno e mezzo, realizzato da Erre Consorzio di Roma e finanziato in parte con fondi della Regione Toscana e in parte con contributi della Fondazione MPS.

 

“E’ soprattutto in un momento come questo – ha sottolineato ancora il sindaco dopo il taglio del nastro – che è necessario che una comunità come quella di Cetona ritrovi la propria identità, e come può farlo se non attraverso il proprio patrimonio storico, architettonico e paesaggistico, tornando ad usufruire di queste risorse e a frequentarle come luogo d’incontro e di crescita della comunità, per affrontare meglio insieme il futuro.”

 

L’intervento di recupero della Sala Santissima Annunziata è stato presentato, nel corso dell’incontro seguito all’inaugurazione, dall’architetto Elisabetta Marcellini, dell’Ufficio Tecnico del Comune di Cetona, insieme a Laura Martini, funzionario per il territorio della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Siena e Grosseto e a Daniela Luzi, restauratrice di Erre Consorzio di Roma.

 

La Sala risale alla fine del ‘500 ed era nata come Chiesa della Confraternita della Santissima Annunziata. Formata da due campate, presenta un grande altare ed un esuberante apparato pittorico. In particolare, nella parete d’altare, si trova una tela che ritrae l’Annunciazione. Si tratta di un dipinto del 1648 che replica un’opera più antica del XVI secolo. Altre due tele, poste in controfacciata, che completano il “ciclo pittorico dedicato alla Vergine”, possono essere attribuite ad Antonio Annibale Nassini, un artista attivo nel contado senese nella seconda metà del ‘600.

 

L’intervento di restauro su tele, stucchi, cornici ed elementi architettonici dipinti ha richiesto diverse tecniche di recupero, tutte orientate a consolidare e a riportare alla luce l’aspetto originale delle opere.

 

La Sala sarà restituita adesso alla comunità di Cetona e ai suoi visitatori.