E’ per l’amore della bella madamigella Caterina, figlia del nobil Signore della Pietriccia di Chiusi Città, che i principi delle famiglie dei Neri e dei Bianchi, insieme con il loro seguito, daranno vita sabato 9 giugno alle 21.15, ad una spettacolare sfida a Scacchi viventi in Piazza Duomo.
A portare in scena l’antefatto, la contesa e la sfida i ragazzi del Laboratorio teatrale della Scuola media dell’Istituto comprensivo Graziano da Chiusi che, insieme con la loro Preside Rita Albani, l’esperta Anna Maria Meloni, le professoresse Astore e Marchi, e in collaborazione con tutta la cittadina – secondo i principi della Comunità educante cui l’Istituto ha dato vita da alcuni anni, – si sono cimentati in un grande lavoro che consentirà di riscoprire la Chiusi medioevale, meno nota di quella etrusca ma non per questo meno affascinante, e soprattutto di portare a compimento un percorso di crescita avviato da anni attraverso il teatro.
L’antefatto della vicenda è andato in scena sabato scorso, quando nell’ambito della Fiera della Stazione, i ragazzi hanno dato vita ad una fiera medievale nel corso della quale – tra trampolieri, giullari e dame di corte – i due principi si sono scoperti innamorati della stessa dama e si sono lanciati la sfida per il sabato successivo nel centro storico. Il 9 giugno dunque, alle 17.45, i cortei delle due famiglie, dei Bianchi e dei Neri, partiranno, l’uno dal giardino dei Forti e l’altro dalla Fortezza di Chiusi Città per incontrarsi in Piazza del Comune, dove gli spadaccini inizieranno a combattersi. Ma ben presto interverrà il Priore che, richiamando le parole del famoso giurista Graziano da Chiusi, che dà il nome all’Istituto comprensivo e che scrisse de “la concordia dei canoni discordanti”, affinchè”si conciliassero le vane apparenti contraddizioni della legge”, inviterà le famiglie a deporre le armi e a confrontarsi invece su una grande scacchiera con pezzi viventi. La partita avrà inizio alle 21.15 in Piazza Duomo e decreterà vinti e vincitori.
A collaborare con docenti, ragazzi e Preside per la realizzazione di questo importante lavoro, l’intero paese di Chiusi: dal Comune che è stato pronto a concedere spazi, manodopera e supporto logistico ed economico a questa bellissima iniziativa che, molto più di uno spettacolo di fine anno a teatro, promuove l’intera cittadina e le sue bellezze; alla Banca Valdichiana che da sempre vicina all’Istituto comprensivo sostiene anche in questo caso il laboratorio teatrale economicamente. Accanto alla scuola inoltre tante associazioni: i Genitori per Chiusi che, oltre a portare aiuto si sono prestati a recitare con i ragazzi; la Pro loco che offre spazi e supporto; le Contrade e i Terzieri che partecipano con tamburi e sbandieratori; la Compagnia d’arme il Santaccio che ha partecipato con figuranti e spadaccini fin dall’antefatto e poi tanti volontari, primi fra tutti i tecnici di teatro “Asservizio” che offrono alla rappresentazione un supporto ineguagliabile, in particolare Fabrizio Nenci che metterà a disposizione le sue abilità anche per un’attività laboratoriale da attivare il prossimo anno in modo da rendere i ragazzi sempre più autonomi e in grado di lavorare in e per il Teatro in ogni senso e secondo le loro predisposizioni.
“Uno splendido esempio di lavoro di squadra – sottolinea la preside Rita Albani – nel segno della Comunità educante, ovvero di un intero paese che si impegna per far crescere bene i propri ragazzi offrendo loro sempre nuove opportunità”.
L’idea per questa suggestiva novella Marostica che si ricreerà nel borgo medioevale di Chiusi Città nasce da un laboratorio di scacchi che i ragazzi delle Scuole medie di Chiusi hanno avuto l’opportunità di seguire lo scorso anno ma anche e soprattutto da un laboratorio di teatro che avviato ormai da tre anni alle scuole medie, sotto la guida sapiente di Anna Maria Meloni, con la collaborazione delle professoresse Astore e Marchi – ma realizzato ancor da più tempo alle scuole primarie sempre con la stessa esperta, – ha consentito di realizzare un testo completamente originale scritto dalla Meloni stessa. Un testo perfettamente calato nella dimensione storica della Chiusi medievale, ricco di divertenti espressioni dialettali ed estremamente fedele ai caratteri dei personaggi e dei ragazzi. Ragazzi che in questo percorso che ha rappresentato il laboratorio teatrale sono cresciuti, hanno imparato a conoscere se stessi e hanno trovato il loro canale di espressione. La cosa positiva è che il loro lavoro non necessariamente si chiuderà qui perché, grazie al protocollo d’intesa siglato lo scorso anno con tra Istituto comprensivo, Comune, Istituzione Mascagni e Genitori per Chiusi, – “Insieme per…il teatro” – questo gruppo potrebbe dar vita ad una Compagnia teatrale giovanile stabile con competenze teatrali plurime, mentre già altri ragazzi hanno dato vita ad una Compagnia di musical.
Alla realizzazione della rappresentazione di sabato 9 giugno, insieme con gli allievi del laboratorio di teatro, hanno lavorato anche quelli del corso di tecnologia tenuto da Anna Poggiani, che hanno realizzato i costumi, altrettanto importanti della recitazione per la riuscita della rappresentazione teatrale, nella concezione che ogni ragazzo può e deve individuare la propria predisposizione che nell’ambito del teatro può trovare diversa espressione.