A Sarteano la parola d’ordine è: integrazione

Sarteano

A Sarteano sono partiti i corsi di lingua italiana per stranieri, a cura del Centro territoriale permanente di Piancastagnaio. Si svolgono al mattino, due volte a settimana, nella biblioteca comunale, e vi partecipa già una quindicina di “nuovi  sarteanesi”. Ma questa è solo una delle attività del Comune per l’integrazione, che riguardano i residenti stranieri ma anche le differenti generazioni.

“Quasi il 10% della popolazione di Sarteano è straniera, un aspetto che va affrontato in maniera seria ed inclusiva – osserva l’assessore al Sociale e all’intercultura Luisa Gandini  – qualcuno, soprattutto i più giovani, già partecipa alla vita associativa del nostro paese. Tuttavia dobbiamo stimolare sempre di più lo scambio culturale e creare occasioni di incontro, limitando al massimo la chiusura degli stranieri in piccoli gruppi. Il primo passo è proprio quello della lingua”.

 

Il Comune di Sarteano non si tira indietro, nel tentativo di migliorare il livello di servizi e di qualità della vita anche attraverso l’intercultura. Insieme alla presentazione del corso di italiano per stranieri, l’assessore Luisa Gandini, ha inviato una lettera alle famiglie straniere per iniziare a confrontarsi, ed invitarle a costituire un gruppo di lavoro condiviso con l’amministrazione comunale. “Vogliamo dare l’opportunità a tutti di conoscere culture e tradizioni diverse – continua l’assessore Gandini – senza tentare di imporre lo stile di vita locale. Si tratta di passaggio necessario per evitare marginalità, isolamento e incomprensioni, che quasi sempre nascono dalla mancanza di dialogo e di conoscenza reciproca”.  Intanto, grazie alla collaborazione con il gruppo Non solo mamme e con il comitato genitori, sono nati i cori multi-etnici, composti dai bambini e dai loro genitori, che propongono canti del paese d’origine. L’iniziativa ha caratterizzato l’ultimo Natale di Sarteano, rappresentando un momento significativo per gli anziani ospitati nelle tre case di riposo. Questa ed altre iniziative avvicinano piccoli e “molto grandi” e contribuiscono a rinsaldare un legame tra generazioni che rischia di perdersi.  “Gli anziani sono una risorsa – sottolinea ancora l’assessore – e noi cerchiamo anche in questo caso, riducendo la distanze tra le generazioni, una integrazione possibile.”

 

Un’altra attività significativa, appena iniziata, riguarda il doposcuola: insegnanti volontarie legate all’Auser gestiscono il doposcuola per gli alunni della scuola secondaria di primo grado nei pomeriggi di lunedì, mercoledì e venerdì, utilizzando come spazio la biblioteca comunale. Ecco buon esempio di  integrazione tra scuola, associazioni del territorio, cittadini e Comune.  “Vogliamo favorire un coinvolgimento sociale a 360 gradi – dichiara il sindaco Francesco Landi – nel tentativo di unire il senso di solidarietà, di amore per l’ambiente e la cosa pubblica. Vogliamo rimuovere ogni ostacolo fisico o burocratico fra generazioni e tra gruppi diversi. A volte basta poco: impegnare gruppi cittadini a mantenere un pezzo di giardino pubblico, promuovere momenti di socializzazione, di studio e  di scambio tra culture diverse. Per convivere bene, è importante conoscerci bene”.