Come si dice in questi casi, il grande giorno è arrivato. O almeno si spera, visto che nelle ultime ore le attenzioni dei contradaioli di Torrita di Siena si sono sempre più divise tra i preparativi del 56° Palio dei Somari e le previsioni del tempo, pervicacemente orientate verso una domenica piovosa.
Ma, come è noto, marzo è anche il mese delle sorprese del meteo e poi l’intero popolo che anima la festa in onore di San Giuseppe, mentre comunque spera in una virata verso il sereno della situazione, ha anche la consapevolezza che tutto è stato preparato al meglio e che dunque non c’è spazio per recriminazioni o rimpianti.
Pronto anche il “piano B” (1 aprile, Lunedì di Pasquetta), ci si appresta dunque a vivere questa originale manifestazione in cui, come avviene nella migliore tradizione toscana, sacro e profano convivono e si sovrappongono ma il carattere di rievocazione storica si stempera in una gara folle, imprevedibile e talvolta comica.
Il programma si aprirà domenica mattina poco prima delle 9.00 quando i figuranti delle otto contrade (Cavone, Le Fonti, Refenero e Stazione, esterne al centro storico; Porta a Pago, Porta a Sole, Porta Gavina e Porta Nova, provenienti dalla cittadella medievale) si riuniranno, in corteo, in Piazza Matteotti. Qui inizierà la celebrazione della Domenica delle Palme e sarà il Vescovo Mons. Rodolfo Cetoloni a benedire i ramoscelli d’ulivo. Lo stesso presule officerà la successiva Messa nella centralissima parrocchia delle S.S. Flora e Lucilla, davanti al popolo dei monturati.
Al termine della funzione religiosa (ore 10.30) si esibiranno in piazza gli sbandieratori e tamburini, impegnati nei numeri collettivi che sono garanzia di elevata spettacolarità, e alle 11.45 muoverà il corteo storico che attraverserà tutto il centro e terminerà la sua passeggiata al Gioco del Pallone ovvero la piazza in cui è stato allestito il campo di gara.
Qui le contrade rientreranno alle 15.30 e da quel momento avrà inizio il conto alla rovescia prima del via della carriera a dorso di ciuco.
Quattro le batterie di qualificazione che vedranno fronteggiarsi, in un confronto ad eliminazione diretta, Porta a Pago – Stazione; Cavone – Porta Gavina; Porta Nova – Porta a Sole; Le Fonti – Refenero. Tre giri “a vita persa” con un elemento di incertezza in più, la penalizzazione che dovranno scontare Refenero e Porta Nova, costrette a partire con mezza tornata di ritardo, e Stazione e Cavone, il cui decalage ammonta ad un quarto di giro. Tutti si chiedono, di fronte a quest’inedita circostanza, se le penalizzate riusciranno a rimontare l’handicap; di certo la giustizia paliesca ha poco convinto Refenero che, in segno di protesta, si è astenuta dal collaborare all’organizzazione delle Taverne e del Banchetto medievale.
Per le quattro perdenti l’ultima chance è rappresentata dalla batteria di ripescaggio che designerà la quinta finalista. Poi, dopo che saranno stati assegnati i premi alle migliori coppie di sbandieratori e tamburini del sabato sera ed al miglior figurante del corteo storico, scatterà la finalissima, su quattro giri.
Ecco i fantini, grandi protagonisti del Palio 2013: Andrea “Drago” Peruzzi (Cavone); Michelangelo “Fracassa” Goracci (Le Fonti); Franco “Rondine” Cirelli (Porta a Pago); Mirko “Trombino” Pieroni (Porta a Sole); Mirko “Baturlo” Ciancagli (Porta Gavina); Alessandro “Cobra” Guerrini (Porta Nova); Giacomo “Granocchia” Ciancagli (Refenero) e Valentino “Pirata” Bussu (Stazione).
Guerrini e Porta Nova hanno vinto il Palio 2012 mentre Drago, Fracassa e Baturlo, ovviamente insieme allo stesso Cobra, sono i fantini che hanno già assaporato il successo.
Ma determinante potrà essere anche la sorte che assegnerà ad ogni contrada un somaro, per di più sconosciuto visto che i soggetti prescelti quest’anno per la rovente piazza torritese vengono da un allevamento di Campagnatico, in Maremma, mai utilizzato prima.
Tutti pregano affinché il sorteggio sia benigno e che la propria coccarda adorni la cavezza di un soggetto docile, meglio se anche veloce; il leone Refenero ruggisce per liberarsi dell’ingombrante cuffia di “nonna” del palio, a secco di successi dall’ormai lontano 1985.
Ma i pronostici sono impossibili, solo la corsa, con il suo svolgimento, potrà scrivere la storia di questa sfida che ha proprio nell’imprevedibilità la sua migliore qualità.
Quindi, intorno alle 19.00, un popolo liberato e festante potrà brandire il panno dedicato a San Giuseppe, all’umile ma forte somaro ed all’intera Torrita, dipinto quest’anno da tre studentesse di 2.a Media, Claudia Bali, Giada Carloni e Valentina Peruzzi. E subito dopo avrà inizio una festa che durerà un anno intero.
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