Acqua di alta qualità, aperto il fontanello di via Aldo Moro a Poggibonsi

fontanello inaugurazione a Poggibonsi

Aperto e funzionante il secondo ‘fontanello’ di acqua pubblica di alta qualità di Poggibonsi. Questa mattina, 21 dicembre, il sindaco Lucia Coccheri e il presidente di Acque Spa Giuseppe Sardu, hanno inaugurato il nuovo impianto in via Aldo Moro, nei pressi della scuola media Leonardo da Vinci. Presente all’inaugurazione anche l’ingegnere Mario Chiarugi di Acque Spa che ha spiegato il funzionamento dell’impianto, alcune classi della scuola media accompagnate dagli insegnanti e dal dirigente Luca Guerranti, la ditta Eudania responsabile della ristorazione scolastica. Durante l’inaugurazione sono state consegnante gratuitamente ai cittadini brocche di vetro.

L’impianto di via Aldo Moro è stato realizzato grazie alla collaborazione fra Autorità Territoriale Ottimale 2, Amministrazione Comunale e Acque Spa, ed è il diciassettesimo realizzato nel Basso Valdarno nell’ambito del progetto “Acqua ad Alta Qualità”. Il ‘fontanello’ eroga la stessa acqua normalmente distribuita dall’acquedotto ma trattata attraverso un impianto che riduce i composti del cloro e che, in sostituzione, sterilizza l’acqua con raggi ultra violetti assicurando al contempo bontà e sicurezza assoluta. L’impianto, inserito in un manufatto che evoca una sorta di piccola “casa dell’acqua”, è provvisto di due erogatori, che entrano in funzione premendo un pulsante in modo da ridurre al minimo i possibili sprechi. Inoltre, presso l’impianto ci sono dei pannelli informativi per fornire in modo semplice le indicazioni sui modi e i tempi per la conservazione dell’acqua prelevata e per sensibilizzare la cittadinanza al corretto uso del ‘fontanello’.

il fontanello

Le dichiarazioni “Vogliamo – ha dichiarato il sindaco di Poggibonsi Lucia Coccheri – continuare a sensibilizzare i cittadini verso un uso consapevole dell’acqua. L’esperienza del primo ‘fontanello’ di via Pieraccini è stata positiva tanto che dal giorno dell’apertura ha erogato oltre 1.000 metri cubi di acqua e questo è importante non solo sul fronte del risparmio ma anche per contribuire alla riduzione del consumo di migliaia di bottiglie di plastica con ricadute positive anche sull’ambiente. Anche in questo caso abbiamo scelto di erogare acqua naturale in quanto l’acqua con gas pone problemi di gestione anche per riuscire ad incontrare i diversi gusti di ogni cittadino. Adesso l’impegno è quello di progettare, come promesso, un altro impianto a Staggia Senese”.

“Il progetto ‘Acqua ad Alta Qualità’ – ha spiegato il presidente Giuseppe Sardu – prevede la realizzazione, nel territorio di competenza del gestore, di punti di approvvigionamento gratuiti di acqua da bere ‘immediatamente buona’ dal punto di vista organolettico. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i cittadini sul valore e l’importanza della risorsa idrica, sulla bontà e la sicurezza dell’acqua erogata dalla rete anche come acqua da bere, sulle opportunità offerte da comportamenti ed abitudini maggiormente sostenibili dal punto di vista ambientale. Nel medio periodo, l’obiettivo è quello di creare una rete di ‘fontanelli’ capace di coprire tutto il territorio”.

Una recente indagine di mercato condotta dall’Autorità d’Ambito 2 sembra dare ragione al progetto. Cresce, infatti, il numero di cittadini nel Basso Valdarno che beve abitualmente o spesso acqua del rubinetto: l’odierno 35% contro il 10% del 2005. La popolazione sta sempre più “imparando a fidarsi” anche dell’acqua di casa che è buona, controllata, garantita dalle migliaia di campionamenti effettuati direttamente dal Gestore e dagli organismi di controllo come Asl e Arpat.

cerimonia inaugurazione

Nel 2010, ‘fontanelli’ di Acqua ad Alta Qualità di Acque SpA (allora erano 11) hanno distribuito gratuitamente oltre 12 milioni e mezzo di litri di acqua da bere, con un risparmio superiore a 2 milioni e mezzo di euro per i cittadini, se avessero acquistato acqua minerale in bottiglia dal costo medio di 0,2€ al litro. Senza parlare del risparmio ambientale: se si fanno due conti ci accorgiamo che grazie ai ‘fontanelli’ di Acque SpA nel 2010, ipotizzando l’alternativo acquisto di acqua minerale, siamo riusciti a “salvare il territorio” da almeno 6 milioni di bottiglie di plastica. Se si considera che per fare 1750 bottiglie di plastica dalla capacità di un litro e mezzo ci vogliono 159 litri di petrolio, ovvero un barile (fonte: La Repubblica-Economia 3 gennaio 2008), si sono risparmiati 3428 barili di petrolio, oltre mezzo milione di litri. A questi risultati vanno gli effetti positivi dell’eliminazione delle esternalità negative dovute al trasporto, alla logistica delle acque in bottiglia: ulteriore consumo di petrolio, emissioni di anidride carbonica, idrocarburi, ossidi di zolfo, monossido di carbonio etc.