Si è spenta questa mattina alle 7 nella sua casa di Lucca l’ex parlamentare e vicepresidente della Camera Maria Eletta Martini, considerata la “madre” del volontariato italiano.
Nata il 24 luglio 1922, aveva fondato il Cnv e fu “staffetta partigiana” in guerra. Oltre ad aver contribuito alla genesi della legge 266 del 1991, organizzando a Lucca con il Centro Nazionale per il Volontariato i primi convegni nazionali, Maria Eletta Martini, fu per lungo parlamentare Dc e, dal 1978 al 1983, fu anche vicepresidente della Camera dei deputati sotto le presidenze di Pietro Ingrao e di Nilde Iotti.
Vicepresidente nazionale del Centro Italiano Femminile, si era interessata alla tutela dei diritti umani e alla promozione delle fasce di emarginazione sociale”Con Maria Eletta Martini scompare non soltanto una testimonianza importante delle battaglie di genere del nostro Paese, ma soprattutto un esempio di coraggio, impegno civile e sociale”. Con queste parole l’on. Fabio Evangelisti, Segretario Idv Toscana, esprime il cordoglio a nome di tutto il Partito per la scomparsa della “madre del volontariato” italiano, spentasi questa mattina nella sua casa natale di San Marco, a Lucca, all’età di ottantanove anni.
“Eletta Martini è stata una figura simbolo della migliore Italia dei dopoguerra, facendo della politica una missione laica, universale e al servizio dei diritti dei cittadini”, aggiunge Evangelisti. “Della sua storia ricordiamo l’impegno per la tutela dei diritti umani e delle fasce di emarginazione sociale, il suo ruolo di protagonista nella stesura della legge quadro sul Volontariato e della legge istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale. Insomma, un impegno civile per la promozione dei diritti che la rende protagonista della crescita sociale e democratica del nostro Paese. “.
“Di Eletta Martini ricordiamo la sensibilità, la pietas che non ha mai smarrito durante tutta la sua vita e il coraggio di staffetta partigiana che le ha permesso di cogliere, da donna e da cittadina italiana, le grandi sfide della contemporaneità”, conclude Evangelisti. “Nel salutarla con commosso affetto, a nome di tutta Italia dei Valori, rimane in noi la certezza che i valori di cui si è fatta prima interprete e promotrice continueranno a guidare tutti coloro che, ancora oggi, si battono, in politica, nell’associazionismo e nella società civile, per disegnare un Paese più giusto, più aperto e più solidale”.