Il polo geotermico toscano e amiatino è, dal punto di vista tecnologico, un’eccellenza che tutto il mondo ci invidia. Ricordiamo che l’Italia è stato il primo Paese al mondo a utilizzare la geotermia per produrre energia elettrica ed è rimasto l’unico a farlo sino agli anni ’50. Le tecnologie da noi utilizzate sono, ovunque, le migliori e le più avanzate in relazione al tipo di fluido geotermico disponibile. I cicli binari che sono stati realizzati non solo negli Usa, ma anche sull’area amiatina per l’utilizzo delle acque reflue e in via sperimentale, sono efficientemente utilizzabili solo con fluidi geotermici a media o bassa temperatura, come più volte ribadito. In particolar modo, in merito a tutte le questioni all’attenzione del dibattito – su cui peraltro il TAR si è pronunciato in modo chiaro, respingendo nel merito tutti i punti del ricorso – ribadiamo che:
Sul tema della mortalità: l’Agenzia Regionale Sanità e il CNR hanno dichiarato che non esiste alcuna correlazione tra la curva della mortalità e la geotermia. Il tasso di mortalità nelle aree geotermiche toscane infatti non soltanto non è aumentato, ma è addirittura in diminuzione seguendo, peraltro, il favorevole andamento dell’intera regione Toscana. Lo afferma in particolare lo studio effettuato dall’ARS.
Sul tema dell’interferenza dei livelli: Non esiste nessuna interferenza tra falda acquifera potabile e il sistema geotermico. Gli studi commissionati dalla Regione Toscana alle Università di Siena del 2008 e di Firenze del 2010 confermano che non c’è connessione tra i due sistemi. Anche i dati del gestore idrico (Acquedotto del Fiora) dimostrano che le portate misurate hanno un andamento ciclico, dovuto esclusivamente alla diversa piovosità/nevosità registrata negli anni; dal 1990 a oggi la media della portata è rimasta la stessa.
Sul tema dell’arsenico nell’acqua: dai dati del Gestore (Acquedotto del Fiora) del 2011 risulta che l’acqua è di ottima qualità e l’arsenico è dappertutto al di sotto dei 10 microgrammi/litro che è il limite di legge attuale. L’influenza della geotermia è da escludersi nella maniera più assoluta in quanto se fosse la geotermia a contribuire alla presenza di arsenico dovremmo trovare anche quantità di boro e altri elementi “tipici” della geotermia che invece non ci sono.
Sul tema Emissioni: L’attività industriale non fa altro che “utilizzare” le emissioni naturali proprie della zona: è quindi sostitutiva di manifestazioni che, in modi diversi, si verificherebbero comunque. Anzi, la geotermia non apporta nessuna alterazione se non in senso migliorativo, come ad esempio con gli impianti AMIS (Abbattimento Mercurio e Idrogeno Solforato), un sistema innovativo brevettato e sviluppato da Enel Green Power, oggi adottato in oltre l’80% delle Centrali. Riducendo sensibilmente la presenza di Acido Solfidrico, l’applicazione degli impianti AMIS elimina anche l’odore tipico (non inquinante) delle aree geotermiche ma anche di tutte le zone termali come l’Amiata.
Sul tema tecnologie: Enel Green Power rappresenta, per la geotermia, il riferimento a livello mondiale, in quanto a tecnologie, capacità ingegneristiche, di ricerca e di fisica del serbatoio. La nuova centrale Bagnore 4 sarà l’impianto geotermico più avanzato al mondo; inoltre,sull’Amiata, si è effettuato – e si sta procedendo tuttora con ulteriori efficientamenti tecnologici – anche con un progetto di riassetto complessivo dell’Area di Piancastagnaio nel quale sono adottate le migliori tecnologie a oggi disponibili.