<<Dobbiamo partire da un presupposto – ha introdotto la Petti – questa sfida non è soltanto di Siena, ma dei territori in cui essa è inclusa e che, a sua volta, rappresenta: quello provinciale e quello regionale. Dobbiamo, pertanto, favorire partecipazione e promozione attraverso uno scambio di conoscenze tra tutti gli enti coinvolti e con le adeguate risorse finanziarie, in modo da alimentare uno sforzo di innovazione che possa portare alla nascita di un distretto culturale evoluto, e in grado di essere competitivo nello scenario internazionale>>.
Dopo l’aggiornamento del protocollo di cooperazione con la Regione Toscana saranno, infatti, individuati dei progetti di punta, dei quali verranno discussi l’espansione e il consolidamento a più larga scala e nel tempo, in modo da qualificare l’attività come laboratorio di ricerca e sviluppo di tutta la politica culturale provinciale e toscana, anche come canale per la cooperazione in ambito comunitario.
<<I dispositivi di finanziamento dei progetti – ha evidenziato la consigliera – che, nel passato, sono risultati vincenti richiedono al Comune candidato uno stanziamento di risorse di circa il 10% del budget dei quattro esercizi precedenti all’anno del titolo. Dal 2020, sarà una scelta politica cruciale quella di investire sulla cultura, destinando una percentuale analoga alla pianificazione e alla realizzazione di iniziative attività di settore per almeno cinque anni>>.
Ed proprio sulla quantificazione dell’impegno economico che numerosi consiglieri hanno palesato dubbi e perplessità, per paura che questo abbia, come ricaduta, un inasprimento della tassazione e una riduzione di servizi per la collettività.
Timori che hanno trovato sostanza nell’emendamento, a firma di tutti i presenti, ma che ha, al contempo, portato all’approvazione della mozione, perché si impegna il sindaco “a sottoporre, prima della presentazione del Bilancio previsionale 2014, un piano finanziario dal quale si rilevi l’entità dei finanziamenti da riferire ai bilanci comunali, in linea con la programmazione economica a carico del Comune e già allegata al progetto di candidatura di Siena”. L’emendamento, infatti, permette di non sminuire il risultato del lavoro finora intrapreso, perché è proprio dalla condivisione che si rafforza l’intento che si vuole conseguire.
Piena soddisfazione da parte del sindaco Bruno Valentini per <<La condivisione dell’emendamento, che attesta la capacità del Consiglio di arrivare a un ragionamento unitario per vincere la sfida di Siena capitale della cultura>>. <<Prendo atto delle osservazioni, per questo cercheremo la massima chiarezza nel momento in cui assumeremo l’impegno nel Bilancio preventivo. Un impegno che è a garanzia, nei confronti della parte internazionale della Commissione giudicatrice, della nostra credibilità, finanziaria e organizzatrice, nel riuscire a portare a compimento il progetto, che nel caso dell’Italia verrà considerato con particolare attenzione viste le difficoltà dei bilanci degli enti pubblici del nostro Paese >>. Un impegno che per Valentini non inciderà nell’innalzamento di tasse e tariffe che, negli anni, al contrario, è sua intenzione ridurre progressivamente, ma che rappresenta una grande opportunità per la città. <<Opportunità culturale e occupazionale. La cultura come motore per l’economia. La cultura come elemento attrattivo di idee e forze, in grado di sviluppare sul territorio nuove imprese>>. <<Un denaro – ha concluso – investito e non speso male>>.
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