Categories: Focus

Architetti, geometri, periti industriali e agronomi senesi: “Questo Pit della Regione Toscana non lo condividiamo”

Sala gremita, ieri mattina (mercoledì 26 novembre), al Teatro del Popolo di Colle Valdelsa per il convegno “Il Piano paesaggistico regionale e le politiche di governo del territorio”, organizzato dagli architetti, dai geometri, dai periti industriali e dagli agronomi della provincia senese che si dicono contrari al Pit voluto dalla Regione Toscana. Per gli Ordini e i Collegi coinvolti l’applicazione di questo Piano rischierebbe di congelare e museificare un territorio all’anno 2014 senza invece individuare le misure necessarie a far sì che sempre migliori regole di rispetto e di difesa del territorio facciano pervenire alle future generazioni tale patrimonio, attraverso la salvaguardia di quelle attività agricole, socio-economiche ed artigianali in grado di renderlo vivo e dinamico. Questo in sintesi quello che è emerso dal convegno che ha visto esperti descrivere dettagliatamente i contenuti del Pit. Hanno preso la parola, sotto la regia del moderatore Alessandro Jaff, gli architetti Fabrizio Cinquini (Inu Toscana) e Lorenzo Paoli (consulente Anci Toscana), oltre all’avvocato Enrico Amante (presidente Inu Toscana). Sul palco c’erano i presidenti degli Ordini e Collegi organizzatori dell’evento che durante i loro interventi hanno manifestato le proprie perplessità. Perplessità che hanno portato, nelle scorse settimane, l’Ordine degli architetti, il Collegio dei geometri ed il Collegio dei periti industriali di Siena a presentare ricorso al Tar contro il Pit della Regione. Per i professionisti non c’è stata partecipazione e comunicazione a monte dell’adozione del Piano.

 

“Il nostro ricorso al Tar – spiega Alessandro Ceccherini, presidente dell’Ordine degli architetti Ppc – è arrivato dopo un lungo studio del Pit che non ci convince, nonostante interessi pure a noi la tutela del territorio. Vorrei dire che noi non siamo per la cementificazione del territorio. Quello che contestiamo è come siamo arrivati alla redazione del Piano. Una categoria come quella degli architetti, competente sulla materia, è stata ignorata nonostante ci fossimo fatti avanti a livello regionale. A noi questo metodo non piace. Noi vogliamo partecipare come operatori del settore. Vogliamo dare consigli a chi decide visto che quotidianamente – conclude Ceccherini – operiamo sul territorio e capiamo le problematiche che possono venire fuori”. Il Collegio dei geometri senese punta poi il dito contro la difficile lettura del Pit. “Dobbiamo interagire – spiega Massimiliano Pettorali, presidente del Collegio – con uno strumento farraginoso, lungo 3500 pagine, che a sua volta andrà a condizionare gli strumenti urbanistici provinciali e comunali. Già il settore delle costruzioni e dell’edilizia è difficile da far smuovere, se poi si aumentano la burocrazia e le limitazioni si rischia di compromettere l’economia del nostro paesaggio”. “Nel tavolo della trattativa, dove si decide cosa fare nei nostri territori, manca da sempre – sottolinea Massimo Soldati, presidente del Collegio dei periti industriali senesi – la quarta gamba, ovvero quella delle professioni. È chiara l’intenzione della Regione: tornare indietro per preservare un territorio, ma se questo è arrivato ad oggi così bello è perché esso ha interagito anche con lo sviluppo economico. È ovvio che dobbiamo tutelarlo ma non congelarlo perché le esigenze delle comunità cambiano e non possiamo permetterci di mettere delle briglie allo sviluppo e ad un’economia che, secondo me, sta sparendo dalla nostra realtà”. Monica Coletta ha preso invece la parola rappresentando il punto di vista degli agronomi senesi. “Nel Pit – dice la presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali di Siena – ci sono richiami ad un’agricoltura tradizionale non meglio definita ma è con le buone pratiche e con aziende vitali che si mantiene il territorio ed il paesaggio. I paesaggi di valore storico testimoniale, se si vogliono preservare richiedono specifici interventi pubblici a favore dell’agricoltura “eroica”, ma si tratta di eccezioni. Nell’ordinarietà in agricoltura il dottore agronomo può progettare per contenere l’erosione dei suoli, e questo è un obiettivo da porre a scala regionale. Se invece si va verso dei divieti e delle prescrizioni stringenti, la progettualità è annullata. Noi crediamo invece – conclude la presidentessa – che la progettualità vada valorizzata, sostenendo la diffusione dell’innovazione in agricoltura”. Al convegno (i cui interventi integrali sono disponibili online all’indirizzo www.youtube.com/user/architettisiena ), patrocinato dal Comune di Colle Valdelsa, ha portato i suoi saluti anche il presidente nazionale dei periti industriali Giampiero Giovannetti che ha esortato la politica a mantenere solo due livelli di controllo: non è possibile che a strumenti come il Pit debbano poi essere aggiunte le previsioni provinciali e comunali e, con questa anche i regolamenti urbanistici ed i regolamenti edilizi. Al termine degli interventi dei relatori spazio al dibattito in sala, dove ha preso la parola, tra gli altri, il sindaco del comune di Chiusi, Stefano Scaramelli. “State facendo bene – ha detto il primo cittadino rivolgendosi alla platea – a fare questa battaglia. Il Pit era e doveva essere una grande occasione di partecipazione per far emergere dal basso le esigenze dei territori che non chiedono una decrescita felice ma un crescita equilibrata in grado di rendere la Toscana competitiva e moderna. Si sta perdendo l’occasione di fare una vera semplificazione come quella della derubricazione delle zone soggette a vincolo che avrebbe semplificato la vita a cittadini, professionisti e comuni e favorito lo sviluppo. Non si può stare dietro a norme e regole e perdere di vista l’estro e la capacità di produrre bellezza grazie alle modifiche paesaggistiche dei progetti che insieme privati e pubblico possiamo sviluppare. Piena sintonia quindi – ha concluso Scaramelli – e voglia di agire insieme”. Guarda le videointerviste ai presidenti degli Ordini e Collegi senesi organizzatori: Ceccherini, Pettorali, Soldati e Coletta: https://www.youtube.com/watch?v=i_XrgK_sqh0

 

 

Katiuscia Vaselli

Nata nel cuore di Siena, giornalista e contradaiola fervente. Ora Capo-redattorice di Siena News e Presidentessa di Dinamo Digitale.

Share
Published by
Katiuscia Vaselli

Recent Posts

La Felicità Economica, in Camera di Commercio la presentazione del libro di Maria Luisa Visione

La quinta ristampa ed un successo editoriale senza precedenti per la storica collaboratrice di Siena…

2 ore ago

Autolinee Toscane presenta i 4 nuovi bus per Siena. Bechelli: “Dal 2021 arrivati 64 nuovi mezzi per la città”

Quattro nuovi autobus per l'intera cittadinanza: è ciò che ha presentato oggi Autolinee Toscane a…

2 ore ago

Confartigianato Siena, il bilancio del 2024: “Per le pelletterie dell’Amiata calo del fatturato del 40%”

Le pelletterie amiatine segnano un calo del fatturato del 40% e sono dovute ricorrere agli…

3 ore ago

San Bernardino, Loré: “Comune al lavoro per salvaguardare la comunità scolastica”

"L’impegno che a questo punto deve essere mantenuto è quello di salvaguardare il personale e…

3 ore ago

San Gimignano, da lunedì la linea Sg2 sarà attiva anche durante le feste di Natale

Entrano in vigore lunedì 23 dicembre le modifiche al servizio urbano di San Gimignano con…

4 ore ago

Gli armadilli di Siena News – L’amore visto da ogni latitudine del mondo: il viaggio senza fine di Love Project

Che cos'è l'amore? È una domanda semplice, ma capace di toccare le corde più profonde…

5 ore ago