“18 Ius soli” è un film documentario che ha ricevuto il premio Mutti dall’Associazione Amici di Giana e racconta diciotto storie di ragazzi e ragazze nati e cresciuti in Italia ma con origini asiatiche, sudamericane e africane, residenti in diverse aree geografiche italiane. Nati in Italia, ma figli di immigrati, studiano nel nostro Paese, parlano la nostra lingua e, probabilmente, non sono mai stati nel paese d’origine dei loro genitori e non ne conoscono neanche la lingua, ma tutto ciò non basta loro per essere riconosciuti cittadini italiani. Per ottenere la cittadinanza italiana, infatti, devono compiere 18 anni e intraprendere un iter burocratico lungo e complesso con esiti non sempre positivi e gravi problemi di inserimento sociale. Le storie, raccontate dagli stessi protagonisti, sono affiancate da interviste con sociologi e politici italiani e i racconti sono costruiti con una tecnica narrativa sperimentale che tende a svelare le curiosità di illustri cittadini italiani nati da genitori di origine straniera, come l’imperatore romano Caracalla, il ‘partigiano nero’ Giorgio Marincola e il pugile romano di origine congolese, Leone Jacovacci.
Fred Kuwornu, il regista del film, è nato e cresciuto a Bologna, ma ha origini ghanesi. Direttore di cortometraggi e lungometraggi, ha realizzato, in giovane età, un videoclip per Amnesty International Italia, dal titolo “Voci per la libertà”. Dopo un periodo trascorso in televisione, Kuwornu è stato scelto dal regista americano Spike Lee per lavorare all’interno della produzione del film “Miracolo a Sant’Anna”. Dall’incontro con il regista americano è nata l’idea del docufilm che Kuwornu ha presentato recentemente negli Stati Uniti, “Buffalo Soldiers”, basato sulle storie del gruppo di soldati afroamericani che combatterono la seconda guerra mondiale in Toscana.
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