“Dal 29 novembre, quando fu approvato l’ordine del giorno sulla Fondazione Monte dei Paschi, ad oggi, dopo aver attraversato il momento forse più difficile della storia della Banca e della Fondazione, si sono poste le premesse per un rilancio che consentirà ad entrambe di tornare ai risultati attesi”. Così il sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi è intervenuto oggi, martedì 3 aprile, durante il consiglio comunale in merito al dibattito sulla situazione della Fondazione Monte dei Paschi di Siena.
“Dal 29 novembre – ha continuato Ceccuzzi – qualche risultato è stato raggiunto: il piano di ribilanciamento del debito è quasi arrivato in porto e, il 30 di aprile, la Fondazione dovrebbe firmare lo standstill. La Banca Monte dei Paschi ha introdotto l’amministratore delegato. Una decisione, questa, di portata storica sul piano della governance che ha avuto un impatto positivo sul mercato. E’ stato presentato un piano per rafforzare il capitale senza ricorrere ad un ulteriore aumento. Il titolo è risalito dallo 0,19, toccato il 9 gennaio, fino quasi a raggiungere il 0,40 qualche settimana fa”.
“C’è stata, poi – ha continuato Ceccuzzi – la cessione dell’11,45 per cento senza andare sul mercato. E sono stati individuati buoni investitori con le giuste motivazioni e con prospettive di lungo periodo. Le stesse modalità con le quali sono state presentate le altre liste per il consiglio di amministrazione denotano il costituirsi di una nuova governance che condivide valori della banca commerciale. Una banca fortemente radicata sul territorio e vocata al credito verso famiglie e imprese. Nei giorni scorsi c’è stata la ripresa delle relazioni industriali, un fatto molto importante che salutiamo con grande soddisfazione. Questo perché siamo fortemente interessati alla salvaguardia dei livelli occupazionali.
“Purtroppo in questa fase abbiamo dovuto prendere attori come l’indebitamento pregresso avesse già, di fatto, prodotto una soglia di partecipazione ben al di sotto del 50 per cento. Un elemento che poi si è acuito con le turbolenze dei mercati finanziari, la crisi greca e l’intervento dell’Eba sull’aumento di capitale. Ora ci sono tutte le condizioni per far bene: un presidente e un amministratore delegato di grandi qualità, che potranno lavorare con un consiglio largamente rinnovato nel segno della discontinuità e con quelle motivazioni positive che accomunano soci storici e nuovi investitori. Oggi – conclude Ceccuzzi – possiamo contare su una maggiore credibilità su tutti i fronti in cui Banca e Fondazione sono chiamati ad operare”.
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