“In questi mesi il nuovo management – afferma Bezzini – ha lavorato per rispettare le indicazioni di adeguamento patrimoniale richieste dall’Autorità bancaria europea, dando alla Banca la possibilità di avviare un percorso di stabilizzazione e di irrobustimento patrimoniale. Oggi siamo di fronte a un’opportunità che abbiamo il dovere di cogliere, abbassando i toni, evitando facili strumentalizzazioni e favorendo un maggiore rispetto reciproco fra le parti, nell’interesse della Banca, dei dipendenti e del territorio”.
“Oggi l’obiettivo – dice Bezzini – è quello di rilanciare la Banca come istituto di credito moderno, al servizio dell’economia reale e pronto a rispondere alle esigenze di famiglie e imprese. Un istituto che può e deve puntare, ancora di più, sulla sua radice territoriale come valore aggiunto e competitivo. Affinchè tutto ciò accada, è fondamentale che riprenda il confronto tra Banca e sindacati sul piano industriale, ricercando la massima sintesi possibile tra le esigenze imprescindibili del ritorno alla redditività, la valorizzazione del merito e la sostenibilità sociale degli interventi. E’ necessario che le parti facciano uno sforzo ulteriore per ricercare percorsi di condivisione sulle scelte impegnative che la Banca è chiamata a compiere”.
“Occorre guardare in faccia la realtà – conclude Bezzini – come talvolta non abbiamo avuto il coraggio di fare in passato e assumersi ognuno le proprie responsabilità. Le difficoltà che vive oggi Mps vanno inquadrate in un arco temporale che riguarda gli ultimi venti anni. Su queste vicende c’è chi, come il sottoscritto e l’ex sindaco Ceccuzzi, ha fatto con umiltà autocritica, cercando allo stesso tempo di avviare un percorso radicale di cambiamento che investisse su professionalità e competenze e facesse fare un passo indietro alla politica rispetto ai ruolo gestionali. In questo senso, è con rammarico che da mesi tanti protagonisti dell’ultimo ventennio tacciano e sfuggano dalle proprie responsabilità. Sono dispiaciuto per l’insoddisfazione manifestata dai sindacati rispetto al nostro incontro. Ribadisco ai sindacati, e in primo luogo all’azienda, che da questa situazione si deve uscire, mettendo il massimo impegno per superare le logiche unilaterali, riannodare i fili del dialogo e trovare un accordo che, sono convinto, avrebbe l’apprezzamento dei lavoratori e della comunità. Questo sarebbe un segnale importante per una Banca che ha sempre fondato nel rapporto con i suoi dipendenti e nella coesione interna alcuni dei suoi punti di forza”.
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