“La battaglia del Partito democratico per scongiurare la chiusura del Tribunale di Montepulciano va avanti. Ieri eravamo presenti in molti all’iniziativa organizzata dal Comune: amministratori, avvocati, il nostro parlamentare Luigi Dallai, il segretario Niccolò Guicciardini e tanti democratici che non si rassegnano ad accettare un provvedimento ingiusto che mette in serio pericolo l’amministrazione della giustizia sul nostro territorio. Ora concentreremo il lavoro sulla Commissione che verrà istituita dal Ministro Cancellieri e che giudicherà, caso per caso, la riorganizzazione dei circondari giudiziari”. Con queste parole Andrea Biagianti, responsabile enti locali del Pd senese, interviene all’indomani della manifestazione contro la chiusura del Tribunale di Montepulciano, svoltasi ieri, martedì 17 settembre.
“Il Pd – afferma Biagianti – ha sempre sostenuto la necessità di una riforma dello Stato, anche sul fronte della giustizia, che andasse nella direzione dell’efficienza, dell’eliminazione degli sprechi e dell’interesse dei singoli territori. OggiAggiungi un appuntamento per oggi la legge, voluta dal Governo Berlusconi, sui Tribunali invece di portare un risparmio per le casse dello Stato e una maggiore efficienza della giustizia comporterà solo un aumento delle spese e una minore efficienza della macchina giudiziaria, a scapito dei cittadini”.
“Il Pd – conclude Biagianti – si è sempre battuto con coerenza e determinazione contro la chiusura del Tribunale di Montepulciano. Fin dai prossimi giorni, insieme ai nostri parlamentari, al responsabile giustizia del Pd monitoreremo il lavoro della Commissione per far rilevare le criticità oggettive che la legge comporterebbe per il nostro territorio: dall’elevata distanza tra Montepulciano e Siena, che provocherebbe molti disagi ai cittadini; ai problemi di spazio che ricadrebbero sul Tribunale di Siena con un conseguente aumento delle spese e delle inefficienze. Sono d’accordo con quanto scritto nell’Ordine del giorno presentato dalla nostra deputata, Susanna Cenni che chiede al governo di mantenere presidi di legalità con i servizi propri di una sede decentrata, in quei territori interessati dalla chiusura dei tribunali”.