Ho appreso con sgomento e con sincero dolore dell’improvvisa scomparsa di Giuliano Gemma. Lo avevo conosciuto pochi giorni fa a Castelnuovo, quando aveva ricevuto il premio alla carriera al Terra di Siena Film Festival come protagonista del film “Deserto dei tartari”. Mi aveva colpito la sua gentilezza, la sua cordialità e il modo semplice e diretto di approcciarsi agli altri e soprattutto a quanti lo hanno seguito nel corso della sua straordinaria carriera. Giuliano Gemma è stato uno degli indiscussi protagonisti del cinema italiano. Il suo volto nei miei ricordi e in quello di milioni di persone, era legato alla storia del Western all’italiana, grazie a film record di incassi come Una pistola per Ringo e Il ritorno di Ringo di Duccio Tessari, Arizona Colt di Michele Lupo, Adiòs Gringo di Giorgio Stegani.
Pochi giorni fa, durante la premiazione a Castelnuovo, parlando del suo percorso professionale, mi aveva confidato quanto fosse stato importante per lui aver interpretato nel 1976 il ruolo del Maggiore Mathis nel film di Valerio Zurlini “Il deserto dei Tartari”. Quello secondo Gemma fu il film che gli permise di inaugurare una nuova fase della sua carriera, lasciandosi alle spalle la caratterizzazione del personaggio western che gli avevano cucito addosso. Parlando di sé e della sua carriera al fianco di registi e attori internazionali del calibro di Kirk Douglas, Henry Fonda, Catherine Deneuve, Alain Delon e Rrita Hayworth trapelava una semplicità e una modestia che mi sono rimaste impresse dentro. La sua improvvisa scomparsa ha lasciato un segno dentro di me e dentro tutti coloro che domenica scorsa lo hanno sentito parlare dal palco del Teatro Alfieri.
Roberto Bozzi
sindaco di Castelnuovo Berardenga