«In questi giorni sono entrato in contatto con centinaia di persone, partecipando ad una decina di assemblee pubbliche in giro per la provincia, discutendo sulla rete Internet attraverso Facebook o semplicemente chiacchierando con la gente. Grazie alle primarie del centrosinistra, che sono diventate primarie vere cioè senza un esito scontato solo dopo la partecipazione di Renzi, si è stoppata la frana della credibilità della politica e questo è diventato il luogo da cui dipende il futuro dell’Italia. Vale a dire che la prospettiva di un governo autorevole ed efficace di uno dei più importanti Paesi del mondo passa da qui, passa dalla capacità di un centrosinistra che si rinnova e taglia col proprio passato inconcludente e talvolta connivente».
Questo il pensiero di Bruno Valentini, sindaco di Monteriggioni, sulle primarie del centrosinistra che si terranno in tutta Italia domenica prossima, 25 novembre.
«Sono sempre più numerosi coloro che mi hanno detto che verranno a votare Renzi alle primarie per marcare questo bisogno di cambiamento radicale ma che potrebbero non votare alle elezioni politiche se non sentiranno rappresentata la propria aspirazione a cambiare musica ed anche suonatori. Imprenditori che trovano ostacoli insopportabili al proprio coraggio di andare avanti, genitori che non sanno come pagare gli affitti o le tasse universitarie dei figli, lavoratori che non sanno se riscuoteranno lo stipendio, giovani privati della speranza del proprio futuro, sono molto critici verso le classi dirigenti di questo Paese. Non solo verso i politici ma ad essi si rimprovera che avrebbero dovuto essere meglio degli altri, un esempio di moralità e disinteresse».
«L’Italia può farcela ma dovrà essere riformata e bonificata con una profondità mai attuata finora. Lo Stato dovrà costare meno e funzionare meglio, per alleviare il peso insopportabile delle tasse su famiglie ed imprese. In giro ho trovato gente arrabbiata ed indignata, ma anche disponibile ad affrontare i necessari sacrifici o cambiamenti per rimettere in sesto la società, a condizione però che si riducano veramente disuguaglianze e privilegi. Concederanno ancora una chance a questa politica, ma potrebbe essere l’ultimo treno. In Italia abbiamo adottato il sistema delle primarie per ispirarci al modello americano e trasferire il potere di scegliere i propri candidati dagli apparati di partito al giudizio dei cittadini. Dovremmo, quindi, ricordarci anche di quanto coraggio hanno avuto gli americani ad affidarsi, con la prima elezione, ad una persona totalmente nuova e fuori dal coro come Barack Obama che però voleva provare a cambiare un sistema in crisi. Spero davvero che domenica moltissimi cittadini concedano alla politica un’altra apertura di credito. Però si aspettano che venga ricambiata e non delusa un’altra volta».