«Siena è una città che oggi soffre più di altre. Alla crisi generale si aggiunge la fine di un modello di sviluppo sbilanciato sulle risorse aggiuntive garantite dal MPS e dal ricorso ad un indebitamento irresponsabile. Dopo la caduta della maggioranza ed un lungo e pernicioso commissariamento, la classe dirigente locale ha perso credibilità e se ne ha conferma nella modestissima partecipazione alle primarie del centrosinistra, che contavano solo per il numero finale di votanti».
«In soli due anni si è disperso uno dei consensi più alti d’Italia, perdendo l’occasione di fare delle primarie per il sindaco uno strumento di confronto vero e di ricostruzione di un progetto condiviso di rinascita della città. Il tradizionale blocco sociale che ha garantito decenni di governabilità non c’è più e la conduzione personalistica del PD comunale pare preoccuparsi soprattutto di se stesso. Il mio impegno è quello di aiutare a ricostruire un centrosinistra che sappia rappresentare il malessere diffuso, superare la logica degli apparati di partito e difendere con le unghie e con i denti la qualità della vita del territorio senese, che invece sta rapidamente peggiorando. Nonostante avessi raccolto oltre 2200 firme di cittadini senesi per partecipare alle primarie e quindi più dei voti del candidato ufficiale del PD, l’ex sindaco Ceccuzzi, non ho potuto prendere parte alla competizione, ma adesso l’importante è far vincere Bersani alle politiche, per dare un governo giusto al Paese. Se ne riparlerà dopo il 25 febbraio».
Bruno Valentini
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