“Tredici squadre di basket e pallavolo, oltre 100 atleti ed attività di avviamento allo sport che rendono il Centro Sportivo Monteroni un punto di riferimento non solo per Monteroni ma anche per i Comuni del circondario, e 60 giovani atleti che praticano pattinaggio artistico, disciplina molto impegnativa che ha dato tante soddisfazioni a Monteroni con campioni assoluti, come Cristina Poggialini, Simone Pepi, Monica Simonetti, Eleonora Gorelli, Michela Butini, Marco Pozzebon e Silvia Pieraccini.
Sono questi i cittadini di Monteroni che ci chiedono ogni sforzo possibile per dare una risposta rapida e concreta in merito all’impiantistica sportiva”.
Con queste parole Maurizio Caldi riporta al centro del dibattito cittadino il tema del nuovo palazzetto di Monteroni d’Arbia, dopo gli incontri fatti con il Centro Sportivo Monteroni e con le famiglie e le insegnanti del pattinaggio artistico.
“Queste due realtà stanno facendo un ottimo lavoro , gestendo tanti gruppi di giovani atleti e facendoli crescere all’insegna dei valori dello sport e dello stare insieme – spiega Caldi – E’ evidente, però, che Monteroni presenta una carenza dal punto di vista degli impianti. La palestra della scuola elementare non è sufficiente per assorbire la domanda di sport che fortunatamente c’è sul territorio. Per il pattinaggio, non esiste a Monteroni una pista regolamentare 20×40 metri, cosa che non consente a questa disciplina di svilupparsi e di organizzare sul nostro territorio manifestazioni che potrebbero essere di richiamo per tante persone. Ed allo stesso tempo la palestra della Cooperativa la Popolare, soggetto privato che per 20 anni si è sostituito al pubblico mettendo a disposizione i propri spazi per lo sport, spazi che oggiAggiungi un appuntamento per oggi sono al limite per le attività che ospitano”.
“Per permettere allo sport di Monteroni di crescere e, magari, incrementare le discipline disponibili sul territorio – prosegue il candidato del Pd – è essenziale ripartire dalle strutture. Certo il Comune non può permettersi palazzetti avveniristici, e nessuno ne sente il bisogno. Ma diversamente da quello che sostengono altri, per me è una priorità pensare ad una collaborazione tra pubblico e privato per dare una nuova e più funzionale struttura ai tanti bambini ed alle tante famiglie che credono nello sport e nei suoi valori. Una nuova struttura che consenta anche la pratica di nuove discipline, specie quelle individuali, e dove si provi a fare uno sforzo in più per agevolare gli sport femminili, in modo da colmare un divario di genere che è presente da troppo tempo”.
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