Fp Cgil, Fp Cisl e Fpl Uil hanno proclamato a livello nazionale lo stato di agitazione del personale delle Camere di Commercio.
“Dopo la mobilitazione del 7 luglio scorso davanti agli uffici di governo regionali – spiega Simone Pizzichi, segretario provinciale della Fp Cgil – continua la nostra azione rivendicativa a sostegno della piattaforma unitaria sul riordino della Pa e a sostegno degli emendamenti presentati al D.L. 90/2014. Vogliamo un cambio di rotta ed evitare che provvedimenti ‘occasionali’ come quelli della riduzione dei diritti camerali (art. 28 del D.L. 90/2014), avulsi da un reale e complessivo progetto di riforma, causino irrimediabili ricadute per i lavoratori, per le imprese e per gli stessi cittadini. Chiediamo con forza agli organi di rappresentanza istituzionale e parlamentare di unirsi a noi e sostenere la nostra richiesta, durante la conversione in legge del decreto, di abrogare l’art. 28, perché questo rappresenta solo un indebolimento concreto ed irreversibile del sistema economico locale e nazionale. Noi vogliamo un progetto di razionalizzazione ed ottimizzazione effettivo ed efficace che rilanci il sistema camerale ed i suoi servizi”.
“Cosa succederà ai 58 dipendenti camerali e delle partecipate di Siena con l’eventuale trasferimento di funzioni? – chiede Pizzichi -. Come si pensa di garantire i livelli occupazionali? Perché nel decreto non c’è nessuna misura di riorganizzazione della rete dei servizi? Chi assisterà le imprese del territorio? Serve invece – illustra il sindacalista – una rete di istituzioni e di strutture specializzate che si integrino tra loro e con l’esterno per favorire servizi avanzati ai bisogni di circa 5 milioni di imprese a livello nazionale e di oltre 29.000 realtà a livello locale; il sistema camerale destina già notevoli risorse al territorio sotto forma di servizi alle imprese (promozione della competitività, sviluppo internazionale delle imprese, corretto funzionamento dei mercati, servizi di e-gov, sostegno nell’accesso al credito per le imprese), deve essere solo migliorato per lo sviluppo economico del territorio”.
“Oltre al proclamato stato di agitazione nazionale e locale dei dipendenti – conclude Pizzichi – la mobilitazione dei sindacati si concretizzerà con altre due iniziative: lunedì 21 luglio a Firenze è stata convocata un’assemblea generale di tutti i dipendenti camerali di tutta la Toscana, mercoledì 23 luglio a Roma si svolgerà una manifestazione nazionale. Chiederemo al governo di ripensare le scelte normative sul taglio delle risorse e di puntare invece alla riorganizzazione degli enti e alla razionalizzazione dei costi, facendo leva però sul patrimonio delle competenze esistenti”.
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