L’annuncio del Partito democratico di dar vita ad un’iniziativa parlamentare e ad una petizione popolare per chiedere al Governo di anticipare al prossimo autunno le elezioni comunali ha suscitato molte reazioni e ha già trovato molte adesioni. Sono convinto che chi ha a cuore il futuro della nostra città e la vive ogni giorno si renda conto di quanto sia indispensabile, in una fase di crisi come questa, poter contare e fare affidamento su un Sindaco e una giunta, eletti democraticamente. Il Pd non ha paura delle elezioni, né ora né dopo. La nostra proposta è di farle subito solo per interesse della città. Ci sono le condizioni politiche, normative e tecniche per poterlo fare. Chi le rifiuta fa una precisa celta politica. Mi chiedo, chi ha davvero paura della democrazia?
Occorre, insomma, un cambio di passo, che è poi, in fondo, l’obiettivo della nostra richiesta: andare al voto quanto prima, dando ai cittadini, subito, la possibilità di scegliere la strada da percorrere. Purtroppo la paura della sconfitta e l’incapacità di offrire proposte e idee credibili, a maggior ragione in questa fase straordinaria, ha paralizzato le gambe e confuso le idee. Il Pdl, invece di valutare la nostra proposta e magari presentare qualche suggerimento concreto per la città, per il suo rilancio, non trova di meglio da fare che accusare il Pd di paura di ‘perdere il potere’, mentre, privo di idee e cedibilità, ha bisogno di tempo per costruire la grande e confusa ammucchiata politica figlia del peggior trasversalismo. Un atteggiamento sconfortante. Il Pdl non esita a farsi scudo, strumentalizzandolo, del lavoro del Commissario pur di trovare un appiglio per il loro no ad elezioni anticipate. Lo schema adottato dal Pdl è chiaro: prendere tempo e logorare la città, cercando poi di raccogliere i frutti dello scontento da gettare sugli avversari. Una battaglia di retroguardia, che può fare solo chi, professionista della sconfitta, non ha a cuore l’interesse generale di un’intera comunità. Il vuoto di idee e di proposte del Pdl è colmato solo da calcoli elettoralistici, interessi di parte, strategie da campagna elettorale, di cui ai cittadini oggi, interessa poco o nulla.
Dalle parti del centrodestra, insomma, la strategia è soffiare sul fuoco della sfiducia e della paura sperando di racimolare qualche voto sulla scia dello smarrimento dei cittadini. Purtroppo questo smarrimento, per tante famiglie, per tanti giovani e per tanti imprenditori senesi è reale. Pensare che qualcuno se ne compiaccia e magari ci rida su fa tristezza e indigna. Siena avrebbe bisogno oggi, di persone e forze politiche in grado di confrontarsi sul futuro con coraggio e senso di responsabilità. Forze capaci di fare autocritica, di confrontarsi con i cittadini di riflettere sugli errori e poi ricominciare, consapevoli che il futuro ci presenta sfide tali, da “far tremare i polsi”: la crisi economica, la questione del lavoro, il rilancio della politica. Ci vorrebbero coraggio, proposte, spirito di servizio. Cose che dalle parti del centrodestra sembrano mancare del tutto.
Giulio Carli, segretario dell’Unione Comunale del Pd di Siena
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