“La riforma dei circondari giudiziari – sostiene Susanna Cenni – è figlia di un percorso lungo e purtroppo caratterizzato da qualche elemento di confusione, portando, pur dentro la giusta esigenza di razionalizzare l’organizzazione delle giustizia italiana, alla soppressione di alcuni presidi di legalità in aree molto delocalizzate, come quella di Montepulciano. L’Italia non è tutta uguale. Purtroppo per anni in questo Paese si è parlato di giustizia solo in relazione alle vicende dell’ex premier, dei processi brevi o di quelli lunghi, e quando il percorso della riorganizzazione è stato avviato, lo si è fatto con uno strumento che non ha consentito al Parlamento di svolgere un lavoro approfondito. Il Pd ha contrastato quel percorso nella scorsa legislatura, a partire dalla scelta della legge delega. Razionalizzare e riorganizzare è necessario non solo per eliminare sprechi e inefficienza, ma anche per cancellare sovrapposizioni e passaggi inutili. Riteniamo, però, che occorra anche una seria analisi delle casistiche e delle condizioni territoriali in cui si opera, evitando di eliminare del tutto presidi di legalità, non solo in quelle aree a rischio criminalità, ma anche in quei contesti di collocazione montana o di marginalità. Montepulciano rientra a pieno in questo caso e riteniamo che le richieste che sono state presentate nei giorni scorsi al ministro Cancellieri dagli amministratori, debbano essere attentamente valutate. Noi ci spenderemo, accanto ai Comuni interessati, come sempre abbiamo fatto, affinché questo avvenga”.
“Francamente – continua Cenni – le polemiche che abbiamo letto, sono risibili. Potremmo facilmente elencare l’impegno profuso nei mesi e negli anni, magari non sbandierato, ma mai mancato. Così come potremmo ricordare il tentativo fatto anche poche settimane fa, chiedendo con un ordine del giorno al decreto del fare, la richiesta di mantenere almeno temporaneamente presidi di legalità con i servizi propri di una sede decentrata, in quei territori interessati dalla chiusura di tribunali. Ordine del giorno che ha ricevuto un parere negativo proprio attraverso la voce di un sottosegretario del Pdl. Non ci serve segnare i punti, ma provare a ragionare assieme ai Comuni, sulla strada da intraprendere adesso tutti assieme”.
“L’attuazione della riforma per la riorganizzazione degli uffici giudiziari – aggiunge Luigi Dallai – che e’ stata approvata dal Governo nei mesi scorsi, deve procedere tenendo conto delle specificità e delle esigenze dei diversi territori. Non possiamo correre il rischio che l’abolizione di alcuni tribunali possa avere conseguenze sull’efficace azione di contrasto della criminalità’ organizzata, né accettare conseguenze alla gestione giudiziaria dei nostri territori. E’ fondamentale, infatti, che i cittadini, le aziende dei nostri territori abbiano un punto di riferimento legale legato al contenzioso ed è altrettanto importante che si posa garantire un presidio di legalità. In questo senso crediamo sia giusto rivedere la riforma delle circoscrizioni giudiziarie, che deve essere condivisa con il Parlamento e con le Istituzioni”.
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