“Una pubblicità che lascia attoniti e senza parole. Il nostro sgomento è evidente, di fronte ai dati allarmanti sul femminicidio e sulla violenza sulle donne che, nel nostro Paese, hanno fatto registrare 124 vittime nel 2012 e che, nei primi mesi di quest’anno, purtroppo, non hanno visto un’inversione di tendenza Per questo non riteniamo accettabile neanche la minima e più recondita allusione al tema, come è stato fatto per questo messaggio promozionale”. Queste le parole contenute in una lettera che Susanna Cenni, parlamentare toscana del Partito democratico, ha firmato insieme ad altre deputate e senatrici Pd e Sel (Sesa Amici, Stefania Covello, Titti Di Salvo, Nerina Dirindini, Donatella Ferranti, Maria Grazia Gatti, Rita Ghedini, Donata Lenzi, Raffaella Mariani), indirizzata al presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini per chiederle di intervenire nei confronti dello Iap (Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale) per la pubblicità di uno strofinaccio apparsa in Campania e che risulta lesiva della dignità delle donne, con riferimenti alla violenza.
“È stato tanto lo sgomento provato questa mattina mentre eravamo impegnate nei lavori della commissione speciale – continua Cenni – quando abbiamo visto on-line l’immagine di un grosso cartellone pubblicitario che ritraeva un giovane uomo seduto in un angolo del letto con in mano uno straccio e dietro di lui una giovane donna, apparentemente esanime, coperta in parte. Lo slogan del cartellone, che pubblicizza uno strofinaccio (marca Clendy, azienda di Casoria) recita ‘Elimina tutte le tracce’, in cui si può scorgere un doppio senso e un riferimento a un atto negativo che si vuole nascondere. Tutte noi siamo impegnate da tempo per combattere contro la violenza e per sollecitare la ratifica della convenzione contro la violenza sulle donne. Nei giorni scorsi ho ripresentato anche la proposta di legge a tutela dell’immagine della donna nei media e nella pubblicità di cui sono prima firmataria (Proposta di legge n.4424 – Norme per la parità di accesso ai mezzi di comunicazione nella campagna elettorale e istituzione dell’Agenzia per la parità, per la non discriminazione tra i generi e per la tutela della dignità della donna nell’ambito della pubblicità e della comunicazione). Abbiamo chiesto quindi alla presidente della Camera di intervenire autorevolmente nei confronti dello Iap per una pubblicità che risulta lesiva nei confronti delle donne. La questione della violenza sulle donne è troppo rilevante e troppo seria per potervi giocare sopra con allusioni, e un radicale mutamento culturale ispirato al rispetto tra i generi è il primo punto da cui ripartire. È una battaglia che combattiamo da tempo e che intendiamo portare avanti”.
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