“Come nel resto d’Europa, adesso anche in Italia ai figli potrà essere attribuito il cognome della madre, del padre o di entrambi. E’ giusto ricordare che abbiamo avuto una condanna da parte della Corte dei diritti dell’uomo, per aver violato il principio di non discriminazione e di rispetto della vita privata e familiare. Oggi, dopo il voto, si è compiuto un passo di civiltà, che allinea il nostro Paese al resto d’Europa in termini di riconoscimento del principio di libertà e di uguaglianza tra i genitori”. Così Susanna Cenni, parlamentare del Pd alla Camera, commenta l’approvazione in Aula, a voto segreto, del testo unico che introduce appunto il doppio cognome nell’ordinamento italiano.
“Dare ai figli il cognome della madre è un passaggio importante – prosegue Cenni – anche dal punto di vista culturale e sociale, perché contribuisce al superamento di una idea patriarcale della famiglia che non corrisponde più alla realtà. Si afferma un principio, quello della libertà di scelta, dentro a una famiglia in cui i genitori sono uguali. Adesso auspichiamo una sollecita approvazione del testo anche al Senato”.
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