È chiaro che gli occhi dei senesi erano puntati soprattutto sugli esiti locali degli “spareggi” alle Primarie del Pd. Renzi a Siena e provincia, tranne pochi comuni, ha superato Bersani in modo anche netto. A Siena rispetto al primo turno, Renzi ha incrementato di 2 punti volando al 53%. È un segnale chiaro che i senesi mandano al Pd: vogliono la rottamazione di Ceccuzzi e la vecchia politica cittadina di centrosinistra? Abbiamo chiesto al segretario provinciale Guicciardini: “Le primarie hanno dato una risposta di entusiasmo, non ha diviso. E’ innegabile che la situazione senese è grave, il commissariamento del comune è il fallimento della vecchia politica. Per questo abbiamo mandato un segnale chiaro ai cittadini, impegniamoci tutti insieme a riscrivere le regole. Faremo le primarie, saranno vere, per eleggere candidato a sindaco e candidati consiglieri”.
Scaramelli, che non vuole essere definitivo “renziano”, ma dell’area Renzi risponde però da politico navigato: “Non abbiamo un nome da contrapporre a Ceccuzzi, la politica senese che deve essere rinnovata ha bisogno di un confronto. La nostra area lo farà fra pochi giorni, ma poi ne parleremo collegialmente. Ciò che esce dai risultati delle primarie è una volontà di tornare a far vera politica, senza guardare indietro”.
Più diretto il segretario di Sel, Menchiari: “A livello nazionale prima abbiamo concorso alle Primarie con un nostro candidato, poi abbiamo appoggiato quello più vicino a noi. Lo faremo anche a Siena, troveremo un nostro candidato poi vedremo che accadrà”.
Segnali inequivocabili anche dai Socialisti: “Il voto senese delle primarie è stato chiaro. Basta con il modo vecchio di concepire la politica, serve uno slancio in questa città che è grande perché ha grandi persone. Noi guardiamo ad un Pd più fresco, entusiasta, con la voglia di ricostruire e certamente unito, ma con un distacco dal radicalismo della sinistra massimalista”.
Andrea Bianchi Sugarelli