“Nel fin troppo articolato e acceso dibattito che si sviluppa nella campagna per queste elezioni amministrative, assai difficili e più che mai fondamentali per il futuro della nostra città, non ho visto emergere una considerazione di grande importanza. Al di là di appelli piuttosto generici per una ‘riscoperta’ del valore alto del patrimonio culturale che Siena ha prodotto nei secoli e della ovvia affermazione che l’antico Spedale di Santa Maria della Scala dovrà costituire il nucleo da cui far partire questa rivalorizzazione, non è stato dato spazio ad una analisi serena delle motivazioni del ritardo accumulato, per farne tesoro e impostare un progetto che agisca in maniera finalmente efficace e tale da rispondere oltre che alle irrinunciabili esigenze della tutela, a quelle ormai altrettanto indispensabili della valorizzazione”. Con queste parole Mauro Civai, candidato della lista 53100 in consiglio comunale, interviene sui temi della cultura e del Santa Maria della Scala.
“Mi pare insostenibile – prosegue Civai – imputare ritardi ed errori alla carenza di fondi adeguati: le risorse ci sono state, ma sono stati spesi in altro modo. E anche per quelli impiegati nelle strutture e nelle attività culturali non si è saputo mettere in moto sinergie ed alleanze, a livello regionale, nazionale e europeo, che aiutassero a integrare i fondi, magari scarsi, disponibili. Si è operato, invece, da parte della politica e si è lasciato operare i tecnici di riferimento, in modo frammentato e privo di visione comune. Si sono lasciate ‘vivacchiare’ e anche prosperare realtà istituzionali medie e piccole che magari hanno raggiunto anche risultati non trascurabili, ma quasi sempre con una misura ‘corta’ ed un’ottica egoista”.
“L’attuale situazione di Siena – continua Civai – impone che queste tendenze vengano radicalmente rovesciate e che si realizzino le condizioni per costruire un programma che abbia obiettivi e tempi ben precisi, così come le modalità per raggiungerli. A cominciare dal museo dell’arte senese al Santa Maria della Scala, perché se non si farà convergere ogni azione verso questo obiettivo, ognuna di queste azioni risulterà sterile e probabilmente inutile. E non si dovrà permettere a nessuno di nascondersi dietro il muro di gomma della burocrazia, sfruttata peraltro come strumento di potere e di arbitrio. Occorre imporre una progettualità condivisa che si nutra dell’apporto dei competenti verso il raggiungimento di questi esiti, difficili ma comunque alla nostra portata, che non ci possiamo più permettere né di rinviare né di eludere. Il Movimento 53100 è nato per questo e in questa direzione spenderà tutte le sue energie”.
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