Questo è sotto gli occhi di tutti. Da anni chiediamo questo, ma quasi nulla è stato fatto, non mettendo in piedi le necessarie riforme. Il tempo adesso è scaduto, ma nonostante questo si procede ancora sulla stessa strada, alle volte autoferenziale, piuttosto che confrontarsi con le forze produttive, rimboccarsi le maniche e cambiare dall’interno gli enti. E’ vero che manca una legge quadro nazionale, ma questa deve essere considerata un’opportunità, affinché siano i comuni stessi a promuovere forme aggregative dei loro servizi e delle loro macchine burocratiche.
E’ impensabile continuare ad impostare i bilanci preventivi comunali e regionali pensando di incassare gli stessi tributi dell’anno precedente. Famiglie ed imprese hanno già dovuto fare grandi sacrifici per poter sopravvivere a questa interminabile crisi. La cinghia non ha più buchi per loro, mentre viene spontaneo chiedersi se gli enti locali abbiano fatto tutto quanto era nelle loro possibilità. In un quadro dove nel privato imprese e famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese è difficile da digerire la minaccia di sciopero dei sindacati dei lavoratori pubblici come risposta alla possibilità di congelare gli aumenti contrattuali. Ancora una volta sembra che emergano le spinte conservatrici che hanno l’obiettivo di tenere ancora fermo il nostro paese, senza affrontare le riforme necessarie.
Fabio Petri
Presidente Provinciale Cna Siena
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