La Commissione Cultura e Scuola ha incontrato ieri, 9 giugno, i Rettori delle Università senesi con l’obiettivo di promuovere formalmente un’auspicata collaborazione tra enti e istituzione Comunale per la valorizzazione del territorio: nell’occasione, in modo specifico, per il complesso del Santa Maria della Scala. <<Costruire un rapporto di coprogettualità paritario con chiarezza di identità e ruoli di persone, enti, istituzioni e cose– ha auspicato la presidente Rita Petti – con chiarezza di finalità, definizione di obiettivi, evitando condominio e prevaricazione>>.
La Rettrice dell’Università per Stranieri di Siena, Monica Barni, e il Rettore dell’Università degli Studi di Siena, Angelo Riccaboni, hanno espresso, già con la loro preziosa e simbolica presenza nei lavori dei commissione, disponibilità a collaborare, dato che la valorizzazione del territorio rientra tra i filoni di priorità strategica, individuati da ciascuno degli enti, accostato sempre all’occupabilità.
La Rettrice ha sottolineato come la ricerca e l’innovazione sul Santa Maria della Scala possano produrre opportunità formative e lavorative per giovani ricercatori umanisti, lavorando non solo ed esclusivamente alla mera traduzione dei contenuti, ma ricercando e producendo per i diversi pubblici come mediatori culturali. Da poco, il Ministero degli Esteri ha intrapreso una campagna di promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo, un nuovo movimento in cui può inserirsi la valorizzazione dei nostri beni materiali e immateriali.<< Oggi dobbiamo comprendere l’importanza delle altre culture con le quali siamo chiamati a confrontarci – ha sollecitato Monica Barni – dobbiamo essere accoglienti e veicolare la nostra identità comunicandola in modo professionale>>.
Il Rettore Angelo Riccaboni, riscontrando una coerenza di obiettivi tra Università e Amministrazione Comunale nello sviluppo e attenzione al territorio, punto inserito nella triennale di previsione dell’Ateneo senese, ha individuato quattro filoni di priorità strategica in confronto con il Comune: occupabilità; cittadinanza studentesca; sviluppo sostenibile; salute. <<Gli assi di collaborazione sono: la ricerca, per l’arte, l’archeologia, le scienze sociali e, in particolare, il tema della democrazia deliberativa, il rapporto tra arte e salute; gli studenti, per rendere vivi gli spazi, ricercare, formare e progettare; le cose, le collezioni dell’università che, con coerenza, potrebbero essere inserite in spazi di nuova e migliore fruizione; le opportunità imprenditoriali, creazioni di impresa, laboratori; le tecnologie, con l’esempio di Senae virGO. Opportunità di ampio respiro – così le ha definite Riccaboni – settori in cui siamo forti, temi che ci qualificano e in cui ci è riconosciuta una primazia. L’Università, per l’articolata rete di rapporti nazionali e internazionali che mette in campo, e che ha posto in essere per l’affascinante sfida della capitale Europea della Cultura 2019, è a disposizione della città per collaborare alla definizione del nuovo progetto, e anche per sollecitare le istituzioni alla riapertura del grande cantiere per il recupero e la fruizione dell’intera fabbrica>>
<<È importante –ha aggiunto Riccaboni – una relazione tra città e accademie, l’università ha come sua dimensione il mondo ma può condividere con il territorio la visione strategica. Il sistema della conoscenza è unico a Siena: l’Università degli Studi, l’Università per Stranieri, l’Università del Jazz, il Conservatorio Franci, l’Accademia Chigiana>>.
La Commissione ha auspicato un accordo di programma: <<Obiettivi comuni legati da un obiettivo di coerenza – ha detto Giuseppe Giordano – ripartendo da un accordo interistituzionale>>.
<<Un’ecosistema culturale>> ha dichiarato l’Assessore Massimo Vedovelli, con le<<Università – ha integrato Enrico Tucci – come laboratori culturali, chiave di lettura del mondo moderno>>.
<<Un piccolo contributo frutto della collaborazione tra l’Amministrazione e le Università, con una chiara definizione di scopo, parte integrante dei lavori della commissione – ha tenuto a ricordare Rita Petti – è stata la realizzazione del filmato sul Santa Maria proiettato il 17 aprile al Cinema Nuovo Pendola. Le riprese delle fasi di demolizione, recupero e restauro, frutto della convenzione tra l’Istituzione Santa Maria e il Centro televisivo dell’Ateneo di Siena, sono state montate, con grande disponibilità a farlo in pochissimo tempo, dal Centro Servizi Audiovisivi e Multimediali dell’Università per Stranieri>>.