Commercio ambulante, certezze per 300 senesi con la Bolkenstein

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Il 5 luglio la Conferenza unificata dei Servizi ha definitivamente licenziato il testo dell’Intesa per il recepimento della “Direttiva servizi” (Dir. n. 2006/123/CE) o “Direttiva Bolkestein”. Il passo importante e atteso da tempo, perché vengono individuati così i criteri per il rilascio e il rinnovo della concessione dei posteggi per l’esercizio del commercio su aree pubbliche, e le disposizioni transitorie da applicare. Le concessioni di posteggio scadute dopo la data di entrata in vigore del D.lgs. 26 marzo 2010, n.59, e già prorogate, sono ulteriormente prorogate fino all’8 maggio 2017; le concessioni di posteggio che scadono nel periodo compreso fra la data dell’Intesa ed il luglio 2017 sono prorogate fino a tale data. Alla scadenza delle proroghe, le regole delle procedure di selezione per l’assegnazione dei posteggi su area pubblica saranno improntate su vari criteri. In particolare, il riconoscimento di una priorità corrispondente ad una valutazione nei limiti del 40% a vantaggio dei soggetti che dimostrino la maggiore anzianità di presenza sul posteggio oggetto della selezione, corrisponderà di fatto ad una garanzia di aggiudicazione della prima selezione successiva alle proroghe, con diritto al rilascio di una ulteriore concessione di posteggio per una durata dai 9 ai 12 anni (quanto meno fino al 2026).

 

 

 

Per l’Anva Confesercenti l’Intesa raggiunta equivale ad un riconoscimento non solo dell’esperienza professionale e del valore generato dai commercianti ambulanti, ma anche dell’importanza della categoria nel tessuto economico e sociale del Paese. “In provincia di Siena non meno di 300 piccoli imprenditori aspettavano che questo nodo venisse sciolto – spiega Mario Stolzi, Responsabile Commercio di Confesercenti Siena – se fosse andata diversamente, con una rigida applicazione dei princìpi della ‘Bolkestein’, si sarebbe creata di fatto l’impossibilità per gli operatori di svolgere ordinariamente la propria attività ed un’irreparabile perdita di valore delle rispettive aziende. Oggi invece emergono un po’ più di

 

certezze e stabilità per gli ambulanti”.