Noi Giovani Democratici esprimiamo con fermezza la nostra disapprovazione per l’irresponsabile comportamento dei consiglieri comunali Alessandro Piccini, Giovanni Bazzini, Luca Ranieri, Luca Guideri, Anna Gioia, Lucio Pace e Giancarlo Meacci. Per quanto ci riguarda, con il loro voto essi si sono collocati autonomamente e fisiologicamente al di fuori dal mandato politico del Partito democratico.
Noi chiamiamo questo comportamento un lucido tradimento del mandato elettorale e un tradimento esplicito nei confronti del partito e degli iscritti, poiché più volte nelle sedi deputate sarebbe stato possibile per questi consiglieri palesarsi e confrontarsi sui contenuti del rendiconto consuntivo. Essi hanno invece agito sacrificando l’unità del partito alle ambizioni personali.
Sia chiaro che questi consiglieri hanno votato contro il rendiconto consuntivo di gestione 2011, che per più della metà è il risultato contabile dell’amministrazione precedente, di cui essi hanno fatto per lo più parte. Aggiungiamo che il loro atteggiamento è lesivo non solo nei confronti dell’amministrazione e del partito, ma soprattutto nei confronti della città, che nel caso venisse a mancare la maggioranza e nel successivo caso di commissariamento dovrebbe assoggettarsi a un taglio meramente matematico e non concertato dei servizi (asili, trasporti, cultura ecc.). Questo lo diciamo anche a chi, altrettanto irresponsabilmente, in queste ore auspicherebbe un’irreparabile implosione della maggioranza in Consiglio comunale.
Noi appoggiamo con forza l’operato del Sindaco Franco Ceccuzzi, il quale con lungimiranza e con coraggio è riuscito a separare gli equilibri del Consiglio di amministrazione della Banca Mps dagli equilibri del Consiglio comunale. È stata questa la posta in gioco! Perciò il voto contrario al rendiconto consuntivo da parte di un pezzo del gruppo consiliare del Pd è da leggersi alla luce di questo riuscito e coraggioso atto di discontinuità da parte del Sindaco Franco Ceccuzzi, atto che del resto era stato giustamente e responsabilmente promesso alla città durante la campagna elettorale dello scorso anno.
Lo diciamo con chiarezza: non si pensi di tradurre la pluralità statutaria del nostro partito dalle rappresentanze all’interno degli organismi dirigenti del partito stesso alle nomine negli enti fatte in autonomia dall’amministrazione. Si creerebbe un cortocircuito pericoloso tra partito e istituzioni, le quali finirebbero col divenire appendici gemellari dei partiti stessi.
Questa sarebbe una logica spartitoria che non ci appartiene e sulla quale non siamo disposti a cedere.
Giovani Democratici Comunale Siena
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