Il rapporto Fiepet ha stimato in poco meno di 35 milioni di euro il volume di affari annuo delle sagre toscane, un valore inferiore solo a quello di Lombardia ed Emilia Romagna. Due anni fa, una precedente ricognizione di Confesercenti ne aveva contate in provincia di Siena quasi 200. Da Roma è stato rilanciato anche un appello per la salvaguardia della salute dei consumatori: non sono rari i casi di manifestazioni in cui centinaia di commensali sono serviti da un solo bagno chimico, o dove i pasti vengono preparati in cucine ‘da campo’ rizzate su sterro o ghiaia. Adesso, oltre agli sviluppi del confronto avviato con Pro Loco e Slow food su scala nazionale, c’è attesa per quanto disporrà la Regione Toscana nella prossima revisione del Codice del commercio.
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