E’ quanto dice la Sezione Turismo di Confindustria Siena invitando quindi le Amministrazioni Comunali, titolari della riscossione, ad impegnarsi per mettere a disposizione parte del ricavato per attività essenziali in termini di sostegno alla crescita di questo apparato economico. Basterebbe infatti che solo 0,50 euro per ogni pernottamento in provincia di Siena fosse messo a disposizione per contare su una somma superiore a 2 milioni di euro.
D’altra parte la sezione Turismo di Confindustria Siena ricorda che proprio nella legge è citata l’obbligatorietà della utilizzazione delle risorse a favore delle imprese ricettive.
Il turismo costituisce attualmente per il territorio senese la risorsa economica con le maggiori prospettive di crescita: il patrimonio artistico, il paesaggio, le produzioni locali, le tradizioni sono i principali elementi che caratterizzano la nostra offerta e che garantiscono la competitività sui mercati internazionali. Un settore che conta oggi 2.863 imprese e 65.369 posti letto al quale è dovuta quindi grande attenzione da parte anche del pubblico.
Un comparto che però è invece negativamente interessato, insieme all’introduzione dell’imposta di soggiorno, dalla chiusura delle Agenzie per il Turismo e dal commissariamento del Comune di Siena che non hanno certo contribuito ad una corretta ed efficace promozione. Ciò nonostante i numeri attestano che il brand Siena continua ad avere richiamo se si considera che nei primi 7 mesi dell’anno in corso la ricettività senese ha segnato un aumento sia della clientela che dei pernottamenti di oltre il 2 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
E’ altresì vero che a questo dato positivo si affianca un andamento dei ricavi da alcuni anni in ribasso, sia per effetto della accresciuta competitività del mercato, facilitata dalle vendite on-line, che da un eccesso di offerta interna. A questo proposito è opportuno ricordare che gli oltre 65 mila posti letto della ricettività senese hanno una capacità potenziale per quasi 25 milioni di presenze turistiche a fronte dei 5 milioni registrati nel 2011: un apparato estremamente sottoutilizzato e quindi difficilmente remunerativo.
Ma ora si tratta di affrontare con urgenza la programmazione per la prossima stagione in presenza di una situazione estremamente complessa se si considera che i punti di riferimento presenti fino a ieri hanno perso la loro funzionalità.
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