Contingnano, vince per la seconda volta consecutiva il Palio del Bigonzo di Radicofani, distanziando Castelmorro. L’ultima contrada arrivata, e l’unica esterna all’abitato del Comune capoluogo, si conferma dunque imbattibile, nonostante la penalizzazione: sulla linea di partenza era terza, a tre metri da Borgo Maggiore e a un metro e mezzo da Castello, ordine stabilito sulla base dei risultati della gara di tiro con l’arco. Castelmorro era addirittura ultima, ma sull’andamento della corsa hanno pesato alcune cadute, con qualche coda polemica. Tant’è che nessun delle altre contrade è mai arrivata sulla linea del traguardo. Ma la vittoria di Contignano, come ha annunciato il sindaco Massimo Magrini, è apparsa incontestabile sulla base di video e dei giudizi degli organizzatori. Così il drappellone (dipinto tra l’altro da una cittadina di Contignano, Manila Guerrini) è stato consegnato nelle mani dei contradaioli festanti. Le due coppie di barellieri vincitrici, formate Francesco Taormina, Alessandro De Luca, Antonio Cesare De Luca, Giacomo Costa, hanno trasportato un bigonzo di circa 15 chili, alternandosi in un percorso di circa trecento metri, modificato a causa di alcuni lavori pubblici: partenza alle 19 circa da via Fonte Antese, quindi passaggi in via del Moro e via Renato Magi, prima dell’arrivo in piazza San Pietro.
L’evento è arrivato dopo due giorni densi di iniziative, tra cerimonie religiose, spettacoli ispirati al Medioevo e cortei storici. Alla fine, le osterie delle contrade hanno accolto contradaioli festanti o delusi, e i numerosi visitatori presenti. Il Palio è un omaggio alle origini di Radicofani. Le contrade ripropongono i nomi di Castello, Borgo Maggiore, Castel Morro, Bonmigliaccio, i quattro castelli, che formavano la Comunità di Radicofani, cui si aggiunge Contignano. Questi insediamenti erano legati all’attività agricola e in particolare alla viticoltura, che proprio negli statuti del 1255 e del 1411 era meticolosamente regolamentata. La produzione vitivinicola era cresciuta durante i secoli sino ad arrivare a duemila some di vino, equivalenti a tremila ettolitri. La zona più vocata per questa produzione era una valle dove, intorno al XVII secolo, fu costruito il piccolo santuario della Madonna delle vigne, la cui festa si celebra ogni 8 di settembre. Insomma, si tratta di un Palio ricco di contenuti, oltreché spettacolare.