“Il tema della tutela dei corsi d’acqua in provincia di Siena – ha detto Daniele Cortonesi introducendo l’iniziativa – deve tornare al centro del dibattito istituzionale e politico. L’Arbia, infatti, è il fiume più importante di questo territorio e svolge una funzione essenziale per l’agricoltura senese. Alla fine degli anni Novanta ci sono stati due convegni importanti sull’argomento, uno sulla mitigazione del rischio idraulico e uno sulla depurazione del fiume e sulla qualità delle sue acque. Negli anni successivi sono stati aperti parchi fluviali, sono stati valorizzati gli storici mulini ed è stato realizzato il campo di pesca sportiva a Ponte d’Arbia. Ultimamente, però, l’attenzione su questo percorso fluviale è venuta meno, mentre occorrerebbe, di fronte all’emergenza idrica che interessa anche la nostra provincia, un maggiore impegno da parte degli enti locali e della Regione Toscana per valutare tempestivamente la possibilità di progettare e realizzare invasi adeguati anche nel nostro territorio”.
“La situazione idropotabile della nostra regione – ha aggiunto Moreno Periccioli – sta diventando sempre più grave, come dimostra il 37 per cento in meno di piovosità degli ultimi tre anni e il 30 per cento in meno di portata dei pozzi registrato questa estate. Circa 110 comuni sono dovuti ricorrere all’uso di autobotti, registrando un costo insostenibile per gli amministratori. I cambiamenti climatici che hanno interessato anche i nostri territori hanno portato notevoli danni all’agricoltura e ai cittadini e la Regione si è già attivata con una task force che dovrà lavorare per reperire le risorse comunitarie necessarie a far fronte a questa emergenza. Occorrerà, poi, procedere a un monitoraggio e a un censimento delle potenziali fonti da cui prelevare acqua da destinare all’agricoltura e all’uso potabile, oltre a riprendere in considerazione la realizzazione di alcuni invasi, seppure di dimensioni diverse rispetto a quelli storici della Farma-Merse e del San Piero in Campo”.
L’ingegnere Gaetano Zanchi è intervenuto ribadendo l’importanza strategica per la Toscana degli invasi di Montedoglio e Bilancino e la necessità di riprendere gli studi eseguiti in provincia di Siena ormai 30 anni fa per garantire l’acqua alle comunità senesi. Il sindaco di Monteroni d’Arbia, Iacopo Armini, ha ricordato, poi, i progetti che hanno interessato negli ultimi anni il fiume Arbia, dalla depurazione delle acque, con il completamento degli impianti nel bacino della Valdarbia, agli interventi realizzati nel tratto senese del corso d’acqua e il campo di gara per la pesca sportiva, nato grazie all’impegno degli enti locali, delle associazioni sportive e dei cittadini. “Occorre però – ha sottolineato Armini – unificare e semplificare i livelli di gestione del ciclo delle acque che oggi vede una pluralità di competenze e di soggetti”.
“Nei prossimi mesi – ha concluso Gabriele Berni – sarà realizzata l’arginatura a salvaguardia dell’abitato di Ponte d’Arbia. Condivido la necessità di un’attenta programmazione e gestione degli invasi. La politica deve tornare a occuparsi dei cambiamenti climatici, che sono una delle cause delle emergenze idriche che siamo stati chiamati ad affrontare anche in questo periodo. Questi ci impongono di cambiare le nostre azioni e di compiere delle scelte storiche in materia di energia e di gestione della risorsa idrica”.
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