“Noi siamo ancora qui, dopo il 13 febbraio”. C’è orgoglio nelle parole delle tante donne presenti in Piazza Sant’Agostino e che a distanza di quasi cinque mesi dal primo appuntamento di febbraio hanno dato nuova linfa all’associazione “Se non ora, quando?”, arrivando in 1200 a Siena. Parlano di tutto tra di loro, contente di incontrarsi e conoscersi, tutte unite dalle stesse speranze e sogni.
“Ci aspettiamo che queste due giornate siano utili per compattarci – ci dice la signora Chiara, arrivata da Milano -. Sogno un’Italia fatta di donne che abbiano ruoli importanti senza dover per forza scimmiottare il modo di fare dell’uomo. Vanno apprezzate e valorizzate le diversità femminili. Di questa Italia non sopporto l’ignoranza e l’inciviltà”. “Non dimentichiamoci che in media una donna guadagna molto meno di un uomo”, replica la vicina di sedia Maria Grazia. Salari, diritti, gravidanza e voglia e necessità di fare figli, lavoro e carriere, ma anche abusi e violenze: questi i temi trattati nella giornata di ieri. “A trent’anni di distanza torniamo nelle piazze italiane per far sentire la nostra voce – aggiunge Rita, arrivata da Viterbo -. Pensavamo di avere ormai acquisito alcuni diritti, ma le vicende dell’attualità hanno purtroppo dimostrato il contrario”. La signora Tiziana Jacoboni lavora da alcuni anni a Parigi e può così confrontare lo scenario italiano con quello dei nostri cugini francesi: “Era ora che ritrovassimo il coraggio di far sentire la nostra voce – dice -. Da questa piazza senese deve partire un segnale importante verso la classe politica nazionale. I nostri problemi devono tornare a far parte dell’agenda di chi guida il Paese. Dell’Italia non sopporto la misoginia, il maschilismo e la mancanza di tolleranza”. Al fianco della signora c’è un uomo che ascolta interessato: “Sono qui perché sono curioso di sentire quanto verrà detto – ci spiega l’uomo che si chiama Lorenzo Nepi ed è un senese -. Sono contento che sia proprio la nostra città ad ospitare questo evento. Qui la vita per le donne è più semplice rispetto anche ad altre regioni del nostro Paese”.
Tra le organizzatrici c’è Giorgia di Torino: “Questa è un’occasione di confronto, l’obiettivo è quello di costruire una rete di donne che possa continuare a lavorare insieme in futuro. Il 13 febbraio è stato il momento dell’esplosione di queste tematiche, adesso siamo qui per costruire”.
Gennaro Groppa