La Giunta regionale ha approvato le norme per la preapertura e la caccia in deroga allo storno. Anche in provincia di Siena sarà possibile cacciare domenica 1° settembre, dalle ore 6 alle ore 19, alle specie tortora (Sterptopelia turtur), merlo, colombaccio, cornacchia grigia, gazza e ghiandaia, su tutto il territorio provinciale con l’esclusione delle aree boscate costituite da almeno un ettaro di superficie, di larghezza non inferiore a metri 50 e non interrotte da coltivazioni o corsi d’acqua.
Caccia allo storno. Nel giorno della preapertura, domenica 1 settembre, e dal 15 settembre al 15 dicembre sarà, inoltre, possibile procedere all’abbattimento in deroga della specie dello storno nei seguenti comuni: Asciano, Casole d’Elsa, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Cetona, Chiusi, Colle di Val d’Elsa, Gaiole in Chianti, Montalcino, Montepulciano, Monteroni d’Arbia, Murlo, Piancastagnaio Pienza, Poggibonsi, Rapolano Terme, San Casciano dei Bagni, San Giovanni d’Asso, Siena, Sinalunga, Sovicille e Torrita di Siena. La caccia allo storno può essere effettuata solo nei vigneti, negli uliveti e nei frutteti a maturazione tardiva e nei 100 metri dagli stessi, nonché in presenza di frutto pendente e negli appezzamenti in cui sono stati posti in essere sistemi dissuasivi dei danni alle colture. La caccia in tutto il periodo potrà essere effettuato solo da appostamento, senza l’uso di richiami della specie di riferimento e per un numero massimo a cacciatore di venti capi giornalieri e cento complessivi per l’intero periodo (1 settembre-15 dicembre) ed è consentita ai soli cacciatori residenti in Toscana.
Il provvedimento della caccia allo storno adottato dalla Regione risponde alle esigenze degli agricoltori che lamentano un’eccessiva presenza di corvidi (gazze, ghiandaie, cornacchie) con danni alle colture di pregio – e, in generale, alle raccolte di frutta, ortaggi, uva e olive – e contribuisce al rispetto degli equilibri faunistici, che spesso vedono in sofferenza le specie stanziali rispetto a quelle definite “concorrenti e opportuniste” come i corvidi.
Le altre delibere. La Giunta regionale ha confermato anche la mobilità dei cacciatori toscani e dei cacciatori provenienti da altre Regioni negli ATC, Ambiti territoriali di caccia della Regione, definendo le modalità di accesso dei cacciatori toscani in ambiti di caccia diversi da quello di residenza venatoria anche per la caccia alla selvaggina stanziale, previo acquisto di un pacchetto di 5 giornate al costo di 26 euro. Per usufruire delle giornate acquistate è necessaria la prenotazione. E’, invece, di 35 euro la quota che dovranno pagare i cacciatori non residenti per cacciare in Toscana la selvaggina migratoria o gli ungulati, sempre previa prenotazione di ogni singola giornata. Confermato anche il rapporto di interscambio con le regioni Lazio e Umbria, per dare la possibilità ai rispettivi cacciatori di svolgere attività venatoria anche fuori dalla propria regione con modalità concordate in modo da controllare e agevolare il flusso di presenze.
Le delibere della Regione Toscana, con i dettagli sulla deroga e sulla preapertura, sono consultabili sul portale della Provincia di Siena, area tematica Risorse faunistiche, all’indirizzo www.provincia.siena.it/Aree-tematiche/Risorse-faunistiche/Caccia. La cartografia con le zone a divieto di caccia e gli istituti faunistici può essere visionata all’indirizzo www.provincia.siena.it/Aree-tematiche/Risorse-faunistiche.
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