Una due giorni di “Confronto” sul futuro politico-istituzionale del Paese si è svolta nel finesettimana a Cetona, in provincia di Siena, “con la sensazione netta – come sottolineato dal sindaco Fabio Di Meo, aprendo il convegno insieme con il presidente della Fondazione Balestrieri Sirio Bussolotti – di essere alla vigilia di uno snodo cruciale per il destino politico-istituzionale dell’Italia; uno snodo di cui si sente molto il bisogno, dopo venti anni di continua emergenza trascorsi a rincorrere una normalità che non si riesce a raggiungere”. L’VIII edizione del Confronto italiano si interrogava del resto su un tema di estrema attualità come cosa succederà ‘dopo i Tecnici’, auspicando apparentemente un ritorno alla politica: “una trappola linguistica – ha sottolineato il sindaco però – perché dal momento che i Tecnici prendono decisioni per il destino del Paese, anche loro fanno in realtà politica e l’interrogativo deve essere piuttosto su un ritorno dei politici”.
Ritorno auspicato con decisione proprio da un politico di lungo corso come il presidente del Copasir Massimo D’Alema che, presente all’evento di apertura del convegno, a colloquio con il giornalista del Corriere della Sera, Paolo Franchi e incalzato dai rappresentanti delle istituzioni locali – il consigliere regionale Rosanna Pugnalini, il rappresentante della provincia di Siena, il presidente dell’Unione dei Comuni Andrea Rossi e il presidente della Fondazione Balestrieri Sirio Bussolotti – ha compiuto un’analisi molto lucida e nitida della situazione italiana. “Essa è frutto – ha detto D’Alema – di un processo che ha interessato un po’ tutti i paesi europei negli ultimi decenni e che ha portato ad un progressivo dominio di un’economia globalizzata rispetto ad una politica che è invece rimasta di livello nazionale, comportando, un po’ in tutti i paesi europei, due conseguenze: da un lato l’emergere di una dimensione tecnocratica della politica e dall’altro lo svilupparsi di fenomeni di populismo”. “A questo punto – ha concluso l’ex Presidente del Consiglio a Cetona, – no deciso ad un secondo governo Monti e sì invece ad un governo di sinistra che riavvii un reale processo di ricostruzione del Paese.” Non è mancato poi, un intervento sulle primarie del PD: “non è in dubbio – ha detto D’Alema – la necessità di un ricambio generazionale all’interno del partito ma, parlare di ‘rottamazione’ significa rischiare di distruggere un patrimonio di cultura e valori del partito.”
Di ‘Tecnica e populismo’ si sono occupati in un dibattito molto interessante, alcuni dei professori delle migliori università italiane invitati al Confronto dal curatore del convegno, professor Michele Prospero, della cattedra di Scienza della politica dell’Università la Sapienza di Roma, che, insieme al Comune di Cetona e alla Fondazione Lionello Balestrieri, aveva promosso l’evento.
Si è interrogato su cosa viene chiesto oggi alla politica in particolare il professor Mario Dogliani che ha concluso che “compito della politica oggi è quello di farsi carico della situazione attuale avviando un processo impegnativo di riequilibrio sociale.” La ripresa di una politica discorsiva, intesa come dialettica tra le forze politiche e con la società, è stata auspicata invece e in parte rilevata già con il Governo Monti, dalla professoressa Michela Manetti. Ha compiuto un’analisi delle conseguenze del forte personalismo della politica degli ultimi anni, il professor Fortunato Musella, che ha evidenziato come ciò abbia finito per indebolire gli stessi leader che all’inizio erano sembrati rafforzati da questo; di scollamento tra politica nazionale e tecnica (economia) sovranazionale ha parlato invece il professor Nicola Lupo,affermando che la politica oggi dovrebbe riuscire ad introiettare anche un po’ di tecnica. L’attualissima questione del finanziamento pubblico ai partiti è stata affrontata dal professor Gaetano Azzariti che ha auspicato un’equità di distribuzione tra le forze politiche e un sostegno non solo ai partiti ma anche altri attori della politica, dalle fondazioni ai comitati, con regole chiare e comuni. E’ intervenuto sulla crisi del sistema politico il professor Oreste Massari, che ha evidenziato come l’indebolimento dei partiti sia conseguenza dei forti personalismi che hanno caratterizzato la politica degli ultimi anni oltre che della mancanza di legge elettorale e sui partiti, dal problema etico e della responsabilità politica. I professori Pasquale Serra e Domenico Fruncillo sono intervenuti sul tema del populismo evidenziando i rischi di autoritarismo che comporta e in particolare, per quanto riguarda la sinistra, come esso comporti un campanello d’allarme in quanto implica uno scollamento della politica dal popolo. Hanno concluso il convegno, – patrocinato dalla regione Toscana, dalla provincia di Siena e dall’unione dei comuni della Valdichiana – i professori Marco Almagisti e Michele Prospero che hanno affrontato il tema dell’antipolitica evidenziando come, per superarla, sarebbe necessaria una rigenerazione dei partiti e un loro forte dialogo con la società civile.