Una boccata di ossigeno per Province e Comuni alle prese con lacci e laccioli del patto di stabilità, che per tenere a freno la spesa pubblica impone di non spendere oltre un certo tetto: anche quando i soldi in cassa ci sono.
La giunta regionale lunedì deciderà infatti quale quota della propria capacità di spesa cedere agli enti locali. L’anno scorso furono 55 milioni. Due mesi fa a settembre, operazione del tutto straordinaria, a 137 Comuni era stato concesso ddi spendere, oltre il tetto del patto di stabilità, altri 65 milioni. La proposta che lunedì l’assessore al bilancio e al rapporto con gli enti locali Riccardo Nencini porterà in giunta è un’ulteriore maggiore spesa autorizzata per quasi 37 milioni: 911 mila per i Comuni, 36 milioni per le Province.
“Col patto ‘regionalizzato’ verticale cerchiamo di mettere una pezza ad un patto di stabilità che non certo solo ora diciamo che necessita di essere rivisto e che crea evidenti paradossi – spiega Nencini – Lo facciamo da tre anni”. Nelle casse di Comuni e Province non arriva un centesimo in più di quelli che già ci sono. La Regione si limita a cedere parte della propria capacità di spesa, una volta verificato che quella quota rimarrebbe inutilizzata. “Ma è un aiuto importante – sottolinea e ricorda l’assessore -, perché grazie a questo meccanismo e a questa cessione molti enti possono pagare aziende che altrimenti sarebbero costrette ad attendere mesi per essere saldate, con ovvi danni per l’economia e rischi per i posti di lavoro, oppure cedere i crediti al sistema bancario, pagando magari pochi interessi, grazie ad un ulteriore accordo che la Regione ha fatto con le banche. Non si tratta di un aiuto risolutivo, ma rappresenta comunque qualcosa”.
Quest’anno c’è però una novità. La maggiore spesa autorizzata è vincolata: almeno per i Comuni. Per le Province le maglie sono infatti più larghe: i 36 milioni che potranno spendere in più esigono solo che venga data priorità alle opere giudicate strategiche dalla Regione. Naturalmente si parla sempre e solo di investimenti. Per i Comuni il milione di sforamento autorizzato oltre il tetto imposto dal patto di stabilità dovrà invece necessariamente essere utilizzato per saldare le spese sostenute a seguito di situazioni di emergenza causate da incendi boschivi.
Le Province che beneficeranno del patto di stabilità ‘verticale’ e regionalizzato sono tutte e dieci. Nella proposta che l’assessore Nencini porterà in giunta la maggiore spesa per Arezzo è 5 milioni e 504mila euro, 5 milioni e 804 mila euro per Firenze, 3 milioni e quasi 159 mila euro per Grosseto, 4 milioni e 906 mila euro per Livorno, 2 milioni e 926 mila euro per Lucca, 1 milione e 712 mila euro per Massa Carrara, 2 milioni e 26 mila euro per Pisa, 4 milioni e quasi 870 mila euro per Pistoia, 1 milione e 125 mila euro per Prato, 3 milioni e 964 mila euro per Siena.
I Comuni interessati sono invece tredici. La maggior quota riguarda Grosseto (794 mila euro). Gli altri dodici si dividono il resto del plafond: Pietrasanta (129 euro), Massa Marittima (7.594), Castelnuovo Berardenga (4.710), Bucine (12.202), Buggiano (850), Loro Ciuffenna (446), Santa Maria a Monte (3.371), Lucca (52.916), Castelnuovo Garfagnana (6.475), Buti (9.987). Orbetello (6.588), Camaiore (12.343).
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