Chissà per quale meccanismo della mente ma il tema del secondo giorno é Torquemada. La lente della storia si poggerebbe forse fuggevolmente su questo angolo di mondo se tra i suoi scarsi figli non si fosse annoverato l’illustre uomo di Chiesa, Tomas de Torquemada, il feroce domenicano della santa inquisizione spagnola, che ha portato alle cronache questa piccola cittadina della Castilla y Leon, oggi legata a un così noto e nefasto nome.
Si crede che affondare il pensiero nella storia possa cancellare d’un tratto la fatica accumulata nel pedalare lungo drittoni infiniti e cattivi su e giù. Ma non è così, forse è l’idea della tortura alla quale inizia ad essere sottoposto un fisico normale come il nostro che prende il sopravvento. Ci sono strade come queste delle quali è difficile vedere dove finisce l’orizzonte, niente di paragonabile con la mitica spianata delle Cortine che da ragazzi pareva a noi da primato. Qui, sono nastri neri d’asfalto snervanti, che corrono diritti a perdita d’occhio, spezzati talvolta solo dal vento, senza una curva, senza un colore, una linea finita. Ci distrarranno più tardi le alture ornate da lunghe filiere di pale eoliche. Un’ attenzione alle opportunità che la natura può offrire che non pare affatto offendere l’ambiente, al pari di numerosi invasi che si presentano al viaggiatore. “Ci sono più pale che tori in Spagna”, urla sorridendo un amico modenese che ci affianca chiedendoci se riposeremo a Cistierna, km 432. La risposta è: “non lo sappiamo”, forse ci concederemo un “microsonno” ed una doccia per recuperare le forze. A Fromista, e poi sui monti della Cantabria incontriamo i primi pellegrini sul Cammino di Santiago. Sono tanti e l’accoglienza appare bene organizzata. Ecco una nuova opportunità per la Francigena per Siena 2019, i cui luoghi sono considerati tra i più suggestivi e belli di questo itinerario. A Cistiena (Leon) dopo il veloce controllo, tiriamo dritto e procediamo lentamente per ammirare con stupore le grandi rocce ed i calanchi illuminati finalmente da una generosa luna. E le acque dell’infinito Embase de Riano ci conciliano con il freddo del Pico de Europa: 8 gradi rispetto ai 40 del giorno a Torquemada! Ma i randonneur devono essere preparati a tutto anche se molto ha ancora da arrivare. E’ così che una dormitona di tre ore a Cangas de Onis in un locale di fortuna ci apre la mattina alla vista di Gijon, e del suo mare Atlantico: siamo finalmente nella costa verde, è il giro di boa e sono in tutto 610 chilometri. Vamos.
Luca Bonechi
Fabio Bardelli
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