“E’ un successo della democrazia”. Pasquale D’Onofrio commenta così il risultato, ormai praticamente semi-ufficiale, delle primarie aperte a tre candidati. In attesa di conoscere l’esito dell’incontro di ieri sera. Fondamentale è stato il lavoro di continua mediazione effettuato dai vendoliani di Sinistra, ecologia e libertà che hanno più e più volte sottolineato che solo attraverso primarie aperte “si sarebbero create le condizioni per costruire una coalizione che potrà essere vincente. Le primarie – ha ripetuto spesso D’Onofrio – sono un mezzo utile, ma devono servire ad unire e non a dividere”.
Pasquale D’Onofrio, siamo ad un passo dalle primarie a tre per decidere il candidato a sindaco della coalizione di centrosinistra.
“Per noi le primarie rappresentano un punto di partenza della nostra linea politica e queste devono consentire la partecipazione del maggior numero possibile di persone. Con le primarie, che sono un’alta forma di democrazia partecipata, si esprime la salvaguardia di una collettività. E si selezionano le persone giudicate più adatte a rivestire un certo incarico. Magari la strada da percorrere è più lunga, magari ci sono più discussioni ma la scelta finale è poi migliore. Talvolta la democrazia partecipata viene fraintesa con quelli che sono invece i baratti all’interno dei partiti. Per noi la discussione va sempre fatta in pubblico, in piazza: che sia in consiglio comunale o sui giornali va sempre bene, basta che sia trasparente”.
Quanto sono stati duri ed intensi gli ultimi giorni?
“Sono stati molto intensi. Ma ne è valsa la pena. Abbiamo fatto bene a giocare al centro del campo come un mediano. Era in discussione il destino del centrosinistra senese e noi, come abbiamo sempre detto, vogliamo ricostruire questa coalizione”.
Crede che i riformisti siano ormai usciti definitivamente dalla coalizione oppure spera in un loro ripensamento?
“Ovviamente spero che ci ripensino. Ed è la stessa speranza che nutro nei confronti di Siena Futura. Credo che la coalizione uscita dall’ultimo consiglio comunale prima della crisi sia un elemento forte ed importante per il centrosinistra senese. Dobbiamo fare di tutto per ricreare le condizioni affinché sia possibile una riaggregazione e una ricomposizione”.
Quante speranze ha al riguardo?
“Ho fondate speranze. Se le primarie saranno un bell’esercizio di democrazia allora potrebbero anche diventare e rappresentare un elemento di aggregazione successiva”.
In cosa il governo della città di Siena deve spostarsi più a sinistra?
“Innanzitutto dobbiamo rilanciare il concetto di comunità come rete solidaristica di cittadini. Siena ha una propensione naturale in questo senso grazie alle contrade. Ma un po’ ovunque in Italia sta sparendo lo spirito più solidaristico. Ma una comunità si tiene se si mantiene questa tela della comunità tra cittadini, imprese, associazioni. E poi penso a tutti i diritti delle persone, alla cultura come capacità di costruzione e proposta ma anche come possibilità di creare nuovi posti di lavoro. E ovviamente la green economy e l’attenzione all’ambiente”.
C’è qualcosa che non è stato possibile realizzare nella scorsa legislatura e che, se doveste vincere, porrebbe immediatamente all’attenzione degli alleati?
“Penso al tema dell’acqua come bene comune, argomento che abbiamo già affrontato in consiglio comunale. Dobbiamo continuare il percorso nel rispetto del risultato emerso nel referendum. E poi il registro delle coppie di fatto, un altro tema affrontato in consiglio comunale ma sul quale non abbiamo fatto in tempo ad ultimare l’iter. Credo che, se vinceremo le elezioni, dovremo avere assessori validi per affrontare tutte queste sfide”.
L’obiettivo di Sel e di Pasquale D’Onofrio è quello di arrivare almeno al ballottaggio?
“Il nostro obiettivo è vincere. Se poi non vinceremo la cosa più importante è che vincano le nostre idee”.
Gennaro Groppa
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