“Non si può morire per Maastricht e neppure per il Fiscal Compact, non si può morire affogati o franati”. Così il presidente Enrico Rossi intervenendo, in Consiglio Regionale, nel dibattito che ha seguito la comunicazione dell’assessore alla presidenza Vittorio Bugli in merito alle più recenti situazioni legate al maltempo che ha colpito tante zone della Toscana.
Rossi ha sottolineato, in particolare, la necessità che lo Stato intervenga sulle azioni di prevenzione mettendo a disposizione della Regione risorse annue, per almeno un decennio, almeno pari a quelle stanziate dalla Regione stessa. “Siamo disponibili – ha spiegato Rossi – a stanziare 50 milioni ogni anno e se una cifra almeno analoga arrivasse dallo Stato, nel giro di un decennio avremmo reso sostenibile una adeguata attività di prevenzione su un territorio che ne ha evidente bisogno”. Il presidente ha ricordato lo stanziamento sulla prevenzione, già deciso dalla Regione, di 50 milioni per il 2014 (“Questa è la strada giusta su cui continuare, la strada ragionevole”) ed ha rivolto un appello ai parlamentari toscani ricordando come, per le attività di prevenzione, il Parlamento abbia stanziato nell’anno in corso appena 40 milioni per tutta Italia mentre sarebbe necessario almeno un miliardo ogni anno (“fuori dal patto di stabilità, qualcuno vada a Bruxelles a dirlo”).
Il presidente ha quindi analizzato altri aspetti sempre legate alle situazioni in cui si trovano, in Toscana e non solo, tanti territori in seguito ad eventi alluvionali: il pagamento dallo Stato sulle somme urgenze (“Lo Stato non può sottrarsi: i Comuni devono essere aiutati e dobbiamo stare a fianco dei sindaci”), un migliore funzionamento nel sistema dei Consorzi (“La nostra legge dice con chiarezza a chi spettano le competenze”), l’utilizzo del territorio agricolo (“E’ davvero l’ora di dire basta a lottizzazioni e cementificazioni: la vera prevenzione primaria sta nel blocco delle edificazioni sui terreni ancora intonsi”) con una rapida approvazione della proposta di legge da tempo varata dal governo regionale.
Su questo “pacchetto” di azioni, Rossi ha quindi proposto al Consiglio un “percorso unitario”, anche riferito a un ravvicinato incontro con i sindaci (previsto lunedì 17 febbraio) e con i parlamentari. A questi ultimi – ha aggiunto – va chiesto anche un particolare impegno affinchè lavorino perchè lo Stato faccia davvero per intera la sua parte nei confronti di una Toscana non sempre trattata in modo equo rispetto ad altre regioni (per esempio sul pagamento delle scorte e sullo slittamento delle tasse per i soggetti privati che hanno subito danni per alluvioni).
In apertura di seduta era stato Vittorio Bugli, assessore alla Presidenza, a fornire alcune cifre sottolineando la necessità di un urgente e significativo intervento dello Stato. Dall’ottobre 2011 al gennaio 2014 – ha detto Bugli – i danni complessivi che ha subito la Toscana in seguito a eventi alluvionali raggiungono un miliardo e mezzo di euro: solo per gli eventi di gennaio, ed escludendo quelli delle ultimissime ore, la stima prevista raggiunge i 250 milioni di euro. “Non possiamo – ha aggiunto – continuare a intervenire da soli: lo Stato sarebbe l’ora si accorgesse che l’emergenza c’è sul serio”.
Il Consiglio ha quindi approvato una legge che stanzia tre milioni (di risorse regionali) con contributi fino a 5 mila euro per le famiglie in difficoltà colpite dalle piogge e dalle frane di questo gennaio.
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